“Gli consiglierei di prendere degli antinfiammatori due volte al giorno, anche se è asintomatico“. Questa la ‘ricetta’ anti Covid di Fabrizio Pregliasco per il premier Mario Draghi, risultato positivo al Covid, tramite i microfoni di Radio Rai 1. Per questo motivo il virologo, direttore sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, è finito al centro di una bufera non solo sui social. Nicola Porro, ad esempio, sul suo sito lo accusa di incoerenza visto che aveva attaccato quanti parlavano di terapie precoci domiciliari. “Ha scoperto che le cure esistono e che vanno somministrate nonostante il vaccino“. Il giornalista e conduttore tv è stato sicuramente più tenero di quanti sui social stanno ricoprendo di insulti il medico.
In realtà, Fabrizio Pregliasco non ha mai contestato le cure domiciliari. Infatti, a Non è l’Arena il 13 gennaio spiegava: “Non mi piace l’eccesso di enfasi sulle cure domiciliari, che ci vogliono, sono necessarie e si devono mettere sempre più a punto. All’inizio si è provato di tutto, si è tentato di usare farmaci diversi, ma alcuni colleghi sbagliano nell’enfatizzare questo aspetto che è importante“. Inoltre, Pregliasco aveva più volte spiegato che i farmaci usati durante l’emergenza (eparina, cortisone, antinfiammatori) sono farmaci per accompagnare nel miglior modo il malato verso la possibile guarigione. Ma non sono antivirali specifici, che stanno finalmente arrivando.
PREGLIASCO SU COVID E FARMACI…
Il professor Fabrizio Pregliasco contestava l’enfasi di chi promuoveva le cure domiciliari perché le contrapponeva alla vaccinazione, mentre lui ritiene che avere un farmaco efficace non rende superflua la vaccinazione. “Io dico che le due cose devono andare in parallelo. Ritengo che come sempre sia meglio, per quanto possibile, evitare la malattia perché comunque non abbiamo ancora, tra l’altro, un quadro complessivo degli effetti nel lungo periodo su vari organi. (..) Poi, nella sfortunata situazione in cui il vaccino (come si vede in qualche caso) non sia efficace, se non si è vaccinati perché non si può o non si vuole e tenuto conto che l’effetto della vaccinazione si riduce nel tempo, allora ben venga la terapia, in un’ottica di aggressione su vari fronti di questa patologia e nella speranza di una convivenza più civile con questa malattia (anche perché, per forza di cose, avremo un andamento endemico della stessa“, diceva nel novembre scorso a Rsi.
Dunque, di discutibile c’è che Fabrizio Pregliasco abbia suggerito al premier Mario Draghi l’assunzione di antinfiammatori anche se è asintomatico, non che si debbano assumere farmaci se positivi al Covid. Un dettaglio ignorato dai no vax, che stanno usando tali dichiarazioni e la positività del presidente del Consiglio per mettere nuovamente in dubbio l’efficacia dei vaccini solo perché non sono neutralizzanti.