Giglia Marra, la carriera e la storia d’amore con Federico Zampaglione
Giglia Marra è dal 2020 la moglie di Federico Zampaglione. Classe 1982, viveva a Mottola, in provincia di Taranto ma da anni si è stabilita a Roma. Frequenta il liceo artistico e poi si dirige nella capitale per inseguire il suo sogno, fare l’attrice. Ha iniziato con il teatro e si è poi ritrovata sul set di famose fiction quali: Vivere, Distretto di polizia, Ris, Squadra Antimafia.
A farci capire com’è iniziata la storia d’amore tra l’attrice e il leader dei Tiromancino è proprio Giglia che in un’intervista a Vanity Fair racconta: “Non ci siamo conosciuti durante un concerto, come le voci vanno raccontando. E’ successo in un locale, in inverno. Una mia amica l’ha visto e sua fan mi ha chiesto di scattarle una foto insieme, così feci. Poi ci siamo scambiati i numeri e abbiamo iniziato a scriverci. Ci tengo a dire che la sua storia con Claudia era già finita”. Si è innamorata di lui perché è un uomo pieno di idee e con lui non si annoia mai. Aveva dichiarato di voler costruire una famiglia insieme a lui, nel 2020 sono convolati a nozze e adesso, non resta altro che aspettarsi l’arrivo di un bambino.
Giglia Marra, le parole sulla ex di Federico Zampaglione e il lavoro insieme a lui
Giglia Marra ha subito diverse critiche da parte dei fan del leader dei Tiromancino, poiché è subentrata poco dopo la rottura tra Federico Zampaglione e la storica ex Claudia Gerini. In merito alla Gerini, Giglia aveva dichiarato a Vanity Fair: “Ero un po’ spaventata dai paparazzi e succedere alla Gerini non è esattamente una passeggiata…non ci siamo ancora incontrate ma succederà (probabilmente per via della figlia che Claudia e Federico hanno avuto nel corso della loro relazione)”.
Proprio insieme alla figlia di Federico (Linda) e al cantante stesso, Giglia aveva preso parte ad uno short thriller durante il lock down. In merito al lavoro sul set l’attrice aveva dichiarato: “Non vedevamo Linda da tanto tempo e Federico ha pensato di tenerla impegnata facendo qualcosa di costruttivo, come fa sempre, e ha avuto l’idea di girare un cortometraggio. È molto esigente, è molto pignolo, sa quello che vuole e non vuole perdere tempo. In alcuni momenti mi sono anche sentita “trattata male” ma lui lo faceva per far uscire il meglio di me perché si tratta di un corto di genere dove c’è molta azione e bisogna lavorare molto sull’espressività”.