Franco Nero, 80 anni, è intervenuto ai microfoni del quotidiano “Libero”, rilasciando un’intervista a tutto tondo circa la sua carriera attoriale e cinematografica. Partendo dai suoi esordi, Nero ha raccontato che “se sono quello che sono è grazie a Laurence Olivier, che considero il più grande attore del mondo. Quando lo incontrai agli inizi della mia carriera, mi chiese se volessi fare la star o l’attore. Mi spiegò che per fare la star mi sarebbe bastato un film commerciale all’anno, per essere un attore invece dovevo rischiare e non accontentarmi mai. Questo è quello che ho fatto: mai un solo genere, mai una sola faccia, mai un solo ruolo”.
Fino ad oggi Franco Nero ha recitato in 240 pellicole, lavorato in 30 cinematografie e vestito i panni di 30 personaggi di nazionalità differenti. Ha fatto l’eroe jugoslavo in Jugoslavia, l’eroe ungherese in Ungheria, quello italiano, ovvero Garibaldi, in Italia. All’appello gli mancava solo il ruolo di Papa, lacuna colmata 3 mesi fa, quando “mi ha chiamato un regista spagnolo proprio per interpretare quel ruolo”.
FRANCO NERO: “LA GENTE DEVE PAGARE IL BIGLIETTO E ANDARE AL CINEMA”
Neanche il lockdown e la pandemia di Coronavirus hanno arrestato l’attività professionale di Franco Nero, che ha girato 7 film, di cui 3 in Croazia e uno in Romania. In Italia “mi vedete poco perché negli ultimi 30 anni il 90% del mio lavoro è stato all’estero. È un lavoro duro, ma continua a divertirmi e a piacermi tantissimo. Tempo fa stavo girando a Torino sotto un tendone e in un caldo infernale. C’erano 47 gradi, i giovani dicevano: ‘Quello scoppia. Sono scoppiati loro'”.
Un aneddoto curioso? A Los Angeles, ad una festa di amici, John Wayne chiese a Franco Nero come scegliesse un cavallo sul set: “Io gli risposi che lo volevo imponente. Lui mi spiegò che sbagliavo: ‘Montane uno piccolo, altrimenti ti nasconde, ti ruba la scena’. Aveva ragione”. Nel suo percorso professionale, Nero ha privilegiato il cinema alla televisione: “Ne ho rifiutata tanta, da La Piovra a Il Maresciallo Rocca. Bisogna fare tutto il possibile per aiutare il cinema e non la tv o le serie tv. La gente deve pagare il biglietto e godersi un film davanti al grande schermo”.