Una vera stagione da campioni quella annunciata per il 2022-2023 dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Apre con Elektra di Richard Strauss in forma di concerto – per la prima volta a Santa Cecilia – diretta da Antonio Pappano. Un cartellone entusiasmante e sfaccettato che impagina, in ventotto concerti sinfonici, diciotto da camera, un concerto di Natale e concerti fuori sede, musiche che vanno da Bach, Vivaldi, Mozart, Beethoven e Mahler a Bernstein, Berio, Holst e Adès, con grandi interpreti nazionali e internazionali e sorprendenti debutti. E, inoltre, l’Accademia propone per la prima volta una nuova formula di abbonamento ai concerti sinfonici riservata ai giovani under 35 a soli 280€ in platea.
Antonio Pappano, Direttore Musicale dell’Accademia fino a settembre 2023 e in seguito Direttore Emerito dell’Istituzione, sarà alla testa delle sue compagini per otto concerti in stagione sinfonica, una produzione da camera, tour nazionali e internazionali tra Milano, Siena, Madrid, Amburgo, Parigi e Monaco di Baviera dove si esibirà per la prima volta nella nuova Isarphilharmonie. Sarà lui, a novembre 2022, a dare il via alla residenza di Beatrice Rana. La pianista salentina, che ha calcato il palcoscenico della sala Santa Cecilia per la prima volta nel gennaio del 2015 diretta da Andrés Orozco-Estrada, siederà al pianoforte per la prima esecuzione a Santa Cecilia del Concerto per pianoforte di Clara Schumann in una serata dedicata a “Casa Schumann” – e subito dopo sarà ospite della stagione da camera, sempre con Pappano (ma nelle vesti di pianista), con brani di Dvořák, Ravel e il Carnevale degli animali di Saint-Saëns e, per il suo secondo appuntamento sinfonico, suonerà insieme a Jakub Hrůša, cimentandosi nel celebre Concerto per pianoforte di Robert Schumann. Tra le tante pagine sinfoniche affrontate da Sir Tony, veri capisaldi del sinfonismo come la Sinfonia n. 7 di Mahler (che dirigerà per la prima volta), le Sinfonie n. 7 e n. 9 di Bruckner e la Decima di Šostakovič con la quale, venti anni fa, ebbe inizio la sua avventura ceciliana.
Torna per tre appuntamenti sinfonici il Direttore Ospite Principale Jakub Hrůša, che salirà sul podio ceciliano sia a gennaio 2023 per il già citato concerto con Beatrice Rana che ad aprile, quando dirigerà musiche di Dvořák e Janáček, e a maggio con due poemi sinfonici di Richard Strauss, Don Juan e Morte e trasfigurazione, e due composizioni del compositore cèco Martinů: la Rapsodia-Concerto per viola solista e orchestra con Antoine Tamestit, e Memorial to Lidice, scritta da Martinů per commemorare le vittime dell’eccidio compiuto il 10 giugno del 1942 dai nazisti a Lidice e Lezaky.
Al ricchissimo carnet di proposte si aggiungono le bacchette più autorevoli del panorama internazionale: Herbert Blomstedt, tra i più grandi interpreti di sempre delle sinfonie di Bruckner, offrirà la sua lettura della Quarta Sinfonia “Romantica” del compositore austriaco; Daniele Gatti dirigerà l’Elias di Mendelssohn e in un concerto successivo musiche di Prokof’ev e Čajkovskij; Gianandrea Noseda, con un programma tutto made in USA che impagina anche il Concerto in Fa di Gershwin interpretato dal pianista francese Jean-Yves Thibaudet; Myung-Whun Chung, con un concerto interamente dedicato a Brahms; Manfred Honeck, per un tutto Mozart. Spazio alla musica di oggi con Thomas Adès, tra i massimi compositori viventi che, a dieci anni dalla sua ultima e unica presenza a Santa Cecilia, dirigerà il più celebre brano di Gustav Holst, la suite The Planets, e in prima esecuzione italiana la propria composizione Paradiso; Tugan Sokhiev, che si cimenterà ne Il canto della terra di Mahler e Fabio Biondi, ospite dell’Accademia fin dal 1997, in un programma interamente dedicato a Vivaldi.
Un programma tutto al femminile per il ritorno, dopo quattro anni, di una delle più richieste e apprezzate direttrici d’orchestra, Mirga Grazynite-Tyla, che salirà sul podio per la prima italiana del Concerto per pianoforte del compositore finlandese Magnus Lindberg scritto appositamente per Yuja Wang che siederà alla tastiera in questa occasione e, in prima esecuzione a Santa Cecilia, la Terza Sinfonia di Weinberg. E poi ancora Sakari Oramo, che si esibirà insieme a Stefano Bollani e Joo Hyung-ki (è lo “Joo” del celebre duo Igudesman&Joo) per il Concerto per due pianoforti di Poulenc mentre Stanislav Kochanovsky sarà protagonista del concerto di Natale con La fanciulla di neve di Čajkovskij, con la voce narrante di Milena Vukotic. Non possono mancare i debutti in questa nuova stagione: ad aprile sale sul podio Antonello Manacorda che dirige in prima assoluta il Concerto per clarinetto di Michael Nyman, scritto per Alessandro Carbonare, primo clarinetto dell’Orchestra di Santa Cecilia, mentre a fine stagione il francese Jérémie Rhorer – classe 1973, fondatore e direttore artistico dell’orchestra Le Cercle de l’harmonie – dirige l’Orchestra in musiche di Saint-Saëns e Čajkovskij. Con lui, il giovane pianista francese Alexandre Kantorow, anch’egli al suo debutto ceciliano e definito dalla stampa il “giovane Zar del pianoforte”, primo pianista francese a vincere la medaglia d’oro al Concorso Čajkovskij, assieme al Grand Prix, assegnato solo tre volte nella storia del concorso. Il cartellone si arricchisce, inoltre, di prestigiosi nomi del concertismo internazionale come Martha Argerich, Lisa Batiashvili, Andrei Korobeinikov o, tra le voci, nomi noti come il soprano lituano Asmik Grigorian che ha trionfato in una Salome in scena al Festival di Salisburgo del 2018, Ausrine Stundyte, Rosa Feola o il tenore Clay Hilley, per citare solo alcune delle punte di diamante che si esibiranno in questa stagione.
Inaugurazione di lusso per la Stagione da Camera con il Coro, l’Ensemble di Percussioni e ben sei giovani promesse del pianoforte che frequentano i Corsi di perfezionamento dell’Accademia, diretti da Piero Monti per un programma che impagina i capolavori di Stravinskij Sinfonia di Salmi (nella trascrizione di Šostakovič per pianoforte a quattro mani), Les Noces e Ionisation di Varèse. E come da migliore tradizione, gli amanti della letteratura dedicata al pianoforte non rimarranno delusi grazie alla presenza di Mikhail Pletnev, András Schiff, Evgeny Kissin, Igor Levit, Jan Lisiecki, Piotr Anderszewski e Grigory Sokolov. Da non perdere il debutto romano del vincitore del secondo premio nell’ultima edizione del Concorso Chopin di Varsavia, il giovane Alexander Gadjiev.
I complessi cameristici dell’Orchestra ceciliana, come gli Archi di Santa Cecilia diretti da Luigi Piovano o l’Ensemble di violoncelli in compagnia di solisti ormai affermatissimi come Kian Soltani, non mancheranno di arricchire il bouquet di proposte alternandosi ad artisti amatissimi dall’Accademia e dal pubblico come Mario Brunello, che continuerà in due appuntamenti il suo progetto iniziato nel 2019 Bach, 12 capolavori spiegati e suonati da Mario Brunello, Leonidas Kavakos o il tenore Julian Prégardien, per una serata di Lieder di Beethoven e Schubert.