L’APPELLO DELL’UCRAINA SU MARIUPOL. ALTRI RAID A ODESSA
Mentre su Odessa si segnalano nuovi raid nella mattina della Santa Pasqua ortodossa, la situazione su Mariupol resta al centro dello guerra mondiale in corso nella diplomazia internazionale: l’Onu ha chiesto tregua immediata per la città sul Mar d’Azov, così come ha ribadito nel pomeriggio di domenica anche il Governo ucraino da Kiev.
«Ho avuto un’importante conversazione telefonica con Erdogan. Alla vigilia del suo colloquio con Putin, ho sottolineato la necessità dell’immediata evacuazione dei civili da Mariupol, compresa l’acciaieria Azovstal», ha spiegato su Twitter il Presidente ucraino Zelensky, «Abbiamo discusso del processo negoziale, il coordinamento con la Turchia e con altri Paesi sulle garanzie di sicurezza per il nostro Stato. Sollevate inoltre questioni relative alle capacità di difesa ucraine e alla sicurezza alimentare globale, che è minacciata a causa del blocco della navigazione nel Mar Nero». La Turchia ha promesso nuovamente di svolgere ruolo di mediazione attiva tra le due nazioni in guerra mentre la situazione sul campo a Mariupol non migliora affatto, anzi: «Abbiamo discusso del processo negoziale, il coordinamento con la Turchia e con altri Paesi sulle garanzie di sicurezza per il nostro Stato. Sollevate inoltre questioni relative alle capacità di difesa ucraine e alla sicurezza alimentare globale, che è minacciata a causa del blocco della navigazione nel Mar Nero», denuncia il vice comandante del reggimento Azov, il capitano Sviatoslav Palamar, in un video apparso su “Ukrinform”. «Ricordate, proprio ora che condividete le immagini di Pasqua e vi godete la tregua, il nemico sta sganciando bombe sulle teste di bambini innocenti a Mariupol», conclude il battaglione assediato ad Azovstal, «i russi a lanciare attacchi aerei, sparano con cannoni, carri armati e cannoni navali».
GUERRA IN UCRAINA: BOMBE SU ODESSA NEL GIORNO DI PASQUA
Una Pasqua ortodossa di sangue, ancora una volta: la “terza guerra mondiale” in corso ormai tra Occidente e Oriente per il futuro dell’Ucraina vede la domenica di terrore a Odessa, città in teoria fuori dalla “gittata” delle truppe russe per il controllo del Donbass.
A 2 mesi esatti dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, diversi raid sono stati lanciati nell’importante città sul porto del Mar Nero: ieri sera il Presidente ucraino Zelensky ha comunicato che il bilancio parziale dei bombardamenti su Odessa è di 8 morti e 20 feriti. Ma la minaccia in arrivo dalla Russia sarebbe anche di tipo chimico, attacca Kiev: «vogliono sferrare attacco chimico sul porto di Odessa», rilancia stamattina il Kyiv Independent. Da Mosca invece si comunica invece che i servizi speciali dell’Ucraina «starebbero pianificando un’operazione provocatoria con l’uso di sostanze chimiche nel porto Yuzhny a Odessa», per attribuirne la colpa alle forze armate russe e «accusarle di aver preso di mira i civili». Situazioni ancora di terrore a Mariupol e Kamyanske (a Zaporizhia) dove sono proseguiti ancora negli ultimi ore alcuni brevi raid missilistici.
L’ALLARME TERZA GUERRA MONDIALE: ANCORA SCONTRO RUSSIA-OCCIDENTE
«Almeno oggi, giorno della Pasqua ortodossa, Mosca accetti una vera tregua pasquale»: questo il messaggio di Mykhailo Podolyak, capo negoziatore per l’Ucraina, lanciato ancora stamane dopo i mancati accordi per una tregua nei giorni precedenti. «Aprire immediatamente un corridoio umanitario per i civili e a concordare un ciclo speciale di negoziati” per facilitare lo scambio di militari e civili», spiega ancora il capo negoziatore.
Il clima da “terza guerra mondiale” tra Russia e Occidente non aiuta di certo il buon sviluppo di negoziati sostanziali, e pure le parole del Governo ucraino fanno ben capire come si sia molto lontani da ogni qualsivoglia tregua: «La Russia attacca costantemente Azovstal a Mariupol. Il luogo in cui si trovano i nostri civili e i soldati è bersagliato da pesanti bombardamenti aerei, fuoco di artiglieria e da un’intensa concentrazione di forze e attrezzature per l’assalto», scrive ancora Podolyak su Twitter. La “guerra” arriva pure nella rappresentazione della Pasqua: ieri sera alla tv russa si è visto il Presidente Putin partecipare alla veglia pasquale nella Cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca, anche se diverse immagini e prove lanciate su Telegram e Twitter sembrerebbero suggerire una presenza “videoregistrata” quella dell’autocrate russo per timore di attentati in pubblico. Di contro, dagli Usa il Presidente Biden lanciando gli auguri per una buona Pasqua ortodossa a tutte le popolazioni russofone, scrive «Preghiamo per tutti coloro che stanno soffrendo a causa della brutalità della guerra e della persecuzione. Piangiamo con tutti coloro che hanno perso i loro cari o che temono per la loro sicurezza». Nelle prossime ore il segretario di Stato Usa Antony Blinken sarà in visita a Kiev dal Presidente Zelensky.