Nel centenario della nascita di Ugo Tognazzi, Milena Vukotic ha ricordato la sua figura sulle colonne de “Il Fatto Quotidiano”, nell’ambito di un’intervista pubblicata in queste ore. Prima dell’esordio di “Amici miei” di Monicelli “È lì che ci siamo conosciuti per la prima volta. Quel lavoro pareva scritto appositamente per noi, perché raccontava la storia di un uomo che entra nelle vite di tre zitelle. Né io, né le altre due interpreti femminili di quel film, Francesca Romana Coluzzi e Angela Goodwin, conoscevamo Tognazzi. Nonostante ciò, siamo entrati subito in una dimensione familiare, perché il film portava continuamente a situazioni collegate alla casa dove vivevano le tre zitelle”.
Il rapporto con Ugo Tognazzi per Milena Vukotic fu giocoso sin dall’inizio e si sviluppò via via in un legame molto umano e allegro: “Tra noi c’era sempre molto rispetto e affetto, tanto che quando abbiamo finito di girare il film l’ho chiamato per chiedergli di aiutarmi in una questione di lavoro e lui fu molto affettuoso, molto incoraggiante nei miei confronti. Però non posso dire di averlo frequentato di più. Mentre Paolo Villaggio è stato più un amico con cui ci vedevamo spesso, con Tognazzi era un legame molto amichevole, ma non più di tanto”.
MILENA VUKOTIC: “UGO TOGNAZZI RISPETTAVA IL COPIONE, MA INVENTAVA DELLE COSE…”
Nel prosieguo del suo intervento su “Il Fatto Quotidiano”, Milena Vukotic ha detto che il Tognazzi attore era rispettoso del copione e dei dialoghi, ma “ogni tanto inventava delle cose, sempre all’insegna della comicità. Mi ricordo anche momenti di ilarità generale, durante i quali dovevamo fermarci perché non si poteva più andare avanti. Ridevamo tutti. E poi lui ci teneva moltissimo alla sua arte culinaria: alla fine del film lui organizzò una cena molto ricercata, alla quale sin da subito dimostrò di tenere molto”.
Il ricordo di Ugo Tognazzi da parte di Milena Vukotic è dunque positivo, perché è legato a momenti felici di lavoro: “Va comunque sottolineata l’enorme bravura di Ugo, un attore gigantesco che era capace di trasformarsi in pochi attimi, perché aveva una sua originalità unica. Non era solo un comico, era un attore a tutto tondo”.