Potrebbe essere un adenovirus sconosciuto a causare l’epatite acuta che sta colpendo soprattutto i bambini a livello mondiale. A dirlo è stata l’Oms, nel suo primo report aggiornato al 21 aprile 2022 su questa nuova situazione sanitaria che sta tenendo il pianeta con il fiato sospeso: fin qui, 17 dei 169 bimbi colpiti sono stati sottoposti a trapianto di fegato (il 10%) ed è stato segnalato almeno un decesso. Inoltre, l’età dei casi è compresa fra un mese e 16 anni.
La nota rilasciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità recita: “Non è ancora chiaro se si è verificato un aumento dei casi di epatite o un aumento della grandezza dei casi di epatite che si verificano al tasso previsto, ma non vengono rilevati. L’adenovirus è un’ipotesi possibile e le indagini sono in corso per l’agente eziologico”. Peraltro, è frequente la comparsa di sintomi gastrointestinali, compresi dolori all’addome, nausea, vomito e diarrea: “La maggior parte dei casi non aveva la febbre. I virus comuni che causano l’epatite virale acuta (virus dell’epatite A, B, C, D ed E) non sono stati rilevati in nessuno di questi casi. I viaggi internazionali o altri collegamenti ai Paesi sulla base delle informazioni attualmente disponibili non sono stati identificati come fattori”, ha aggiunto l’Oms, specificando che l’adenovirus è stato rilevato in almeno 74 casi e 18 sono stati come tipo F 41.
ADENOVIRUS SCONOSCIUTO CAUSA EPATITE ACUTA NEI BAMBINI? L’OMS INDAGA
A proposito della possibile correlazione tra adenovirus ed epatite acuta nei bambini, il comunicato stampa diramato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità dice inoltre che “il Regno Unito, dove fino ad oggi è stata segnalata la maggior parte dei casi, ha recentemente osservato un aumento significativo delle infezioni da adenovirus nella comunità (in particolare rilevate nei campioni fecali nei bambini) a seguito di bassi livelli di circolazione all’inizio della pandemia di Covid-19″.
Non solo: “I Paesi Bassi hanno anche riferito di una concomitante circolazione di adenovirus nella comunità. Tuttavia, a causa del miglioramento dei test di laboratorio per l’adenovirus, questo potrebbe rappresentare l’identificazione di un raro esito esistente che si verifica a livelli non rilevati in precedenza che viene riconosciuto a causa dell’aumento dei test”.