L’addio alle mascherine è un errore secondo Nino Cartabellotta. Intervenuto ai microfoni dell’Ansa, il presidente della Fondazione Gimbe ha fatto il punto sulla situazione epidemiologica in Italia e ha spiegato che da alcune settimane siamo in una situazione di stabilità, con “un plateau con leggere diminuzioni e fluttuazioni”.
Nel corso del suo intervento, Nino Cartabellotta ha ribadito che la circolazione del virus resta ancora alta, con “oltre 1,2 milioni di casi positivi, una media di nuovi casi giornalieri sopra 60 mila e un tasso di positività dei tamponi che supera il 15%”. Per questo motivo è un errore rinunciare alle mascherine in questa fase: “Abolire da primo maggio l’obbligo di mascherina in tutti i locali al chiuso e nei mezzi di trasporto è una decisione azzardata, perchè con questo livello di circolazione virale nei locali affollati e/o scarsamente areati la probabilità di contagio è molto elevata”.
NINO CARTABELLOTTA CONTRO L’ADDIO ALLE MASCHERINE
Per valutare l’eventuale effetto Pasqua serviranno ancora diversi giorni, ha rimarcato Nino Cartabellotta ai microfoni dell’agenzia di stampa. Tornando sulle mascherine, un eventuale addio rappresenterebbe un rischio imponente: “Al momento l’orientamento è quello di lasciarle sui mezzi pubblici e nei locali come cinema e teatri e toglierle nei ristoranti dove la maggior parte del tempo si sta senza”.
Il dibattito sulle mascherine è più acceso che mai. Nelle scorse ore è arrivato anche il parere di Andrea Crisanti ai microfoni di Andkronos: “Le mascherine, a mio avviso, le devono indossare i fragili e tutte le persone che accudiscono i fragili. E ritengo che debbano essere usate in tutti gli uffici pubblici e nelle scuole. Perché lo Stato ha il dovere di preservare i fragili da Covid”. Per quanto concerne l’uso delle mascherine per i fragili, il microbiologo ha spiegato: “A mio avviso non è un discorso di indossarle all’aperto o al chiuso. Un fragile si deve tutelare, più si tutela e meglio è”.