Un ragazzino dell’oratorio, uno di quei rari che non si accontentano di venire a giocare a pallone, oltre che venire alla messa quando non deve seguire la famiglia per i weekend, mi ha fatto alcune domande sul 25 aprile.
Dopo aver chiarito che il 25 aprile non è solo l’onomastico di don Marco, si è passati ad altre questioni. “Quanti anni hanno i partigiani dell’Anpi, se la guerra è finita nel 1945?”; “Negli anni scorsi ci sono mai state nei cortei le bandiere della Nato?”; “C’era la Nato nel 1945?”. Ragazzo, ma possibile che non ti basti sapere chi vincerà questo avvincente campionato?
Comunque qualche partigiano combattente sicuramente c’è ancora, ma ormai quelli che sfilano sotto le bandiere dell’Anpi sono per la grande maggioranza sostenitori del fatto che la guerra contro il fascismo non è ancora finita. Certo, anche di fascisti rimasti vivi ce ne sono ormai pochi. Però anche da quella parte c’è qualcuno che vorrebbe resuscitarli.
E poi, caro ragazzo, devi sapere che molti partigiani, cosiddetti comunisti, non volevano solo la liberazione dell’Italia dai “nazifascisti”, ma combattevano per realizzare la rivoluzione, come voleva il loro padrino di un tempo, un tale di nome Stalin.
È vero: c’erano poi altri partigiani che non volevano il comunismo, ma in questi anni spesso si sono fatti da parte, forse per paura di essere confusi con i comunisti.
In Russia, la terra promessa dei comunisti di allora, adesso c’è un certo Putin che si dichiara ferocemente nemico dei nazifascisti, ma che forse non ha ancora capito che si sta comportando come quei nazisti che avevano invaso la Russia e poi occupato, con l’aiuto dei fascisti, l’Italia.
Quanto alla Nato, caro mio, nel 1945 non c’era. È nata dopo, forse per evitare il rinascere dei totalitarismi. Certo, c’è qualcuno che dice che l’America, che finanziò i nostri partigiani mandando loro molte armi, ora sta facendo i suoi interessi. Ma scusa, non è che tutti, non solo le grandi potenze, fanno i loro interessi? Forse che anche tuo padre e la tua famiglia non stanno facendo, innanzitutto, i loro interessi? Fare i propri interessi è una cosa normale. Il problema è di quali interessi si parla e se in questi interessi c’è un posto, e non piccolo, per farsi carico anche degli altri.
C’è solo uno che ha fatto, fino in fondo, gli interessi di un altro, del Padre: Gesù. Altri poi, per la verità, hanno anche provato ad imitarlo. E così hanno fatto anche i nostri interessi. Li chiamiamo santi.
Comunque, se ti interessa, quest’anno credo proprio che il campionato lo vinciamo ancora noi. E quello tra l’Anpi e la Nato è, per ora, un campionato virtuale. Purtroppo la realtà ci mostra altri scontri, più cruenti. E non è detto che vinca il migliore.
P.S.. Ieri due ragazzini ucraini che vengono da un villaggio vicino alla Romania, e che abbiamo inserito nella scuola media del quartiere, su invito degli insegnanti hanno partecipato al corteo del 25 aprile. Alla mia domanda se avessero capito di che liberazione si trattava, mi hanno risposto, con l’aria di chi deve spiegare la cosa a un vecchio rimbambito: “È chiaro, don Edo: è la liberazione dal comunismo, anche noi ogni anno la festeggiamo”. Io ho provato a far notare la presenza di molte bandiere rosse, ma i fanciulli mi hanno risposto imperterriti che sì, c’erano molte bandiere rosse, ma anche gli insulti a Putin e tante bandiere ucraine…
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