Un audio choc inviato lo scorso 14 aprile dalla direttrice di un supermarket della provincia di Pescara alle proprie dipendenti ha scatenato un caos mediatico. La donna, in chat, è furiosa e le minaccia: “Voglio il nome e cognome di chi oggi ha il ciclo mestruale, ok? Sennò gli calo le mutande io”, queste le gravi parole contenute nel messaggio vocale inviato su un gruppo in cui si trovano i capi reparto. Il motivo di tale richiesta? Secondo quanto riportato da La Repubblica è da ricondurre al fatto che era stato ritrovato un assorbente usato fuori dal cestino del bagno all’interno degli spogliatoi.
L’elenco dei nomi delle dodici dipendenti, infatti, ha fatto il giro dei gruppi su Whatsapp della catena, con tanto di minacce di “previsioni di contestazioni disciplinari a tappeto oltre che di mancati rinnovi dei contratto a tempo determinato”. La richiesta verbale alla fine si sarebbe anche tramutata in violenza fisica con i “i capi reparto che hanno controllato singolarmente le donne in servizio” dato che queste ultime si erano rifiutate di rendere nota l’identità della “colpevole”. A denunciarlo quanto accaduto sono stati i vertici del Filcams Cgil.
Direttrice supermarket a dipendenti: la denuncia della Filcams Cgil
La Filcams Cgil ha indetto una conferenza stampa, il cui contenuto è stato riassunto in un post su Facebook, proprio per denunciare la direttrice del supermarket in provincia di Pescara che ha minacciato le sue dipendenti affinché le dicessero chi di loro aveva il ciclo mestruale – e dunque aveva gettato un assorbente nel pavimento del bagno – e successivamente le ha controllate una per una per individuare la “colpevole”.
Un episodio inaccettabile, per cui sono stati chiesti dei provvedimenti. “Si tratta di un gesto gravissimo e ignobile, una violenza inaudita da una donna verso delle donne”, ha affermato come riportato da La Repubblica Lucio Cipollini, segretario generale della Filcams Cgil Abruzzo durante la conferenza stampa. “Saremo al fianco delle lavoratrici coinvolte per sostenerle in questo momento così difficile”.