Sul palco del Concertone del Primo Maggio ci sarà anche Enrico Ruggeri che non ha bisogno di presentazioni. Si tratta di un artista poliedrico con una discografia cosi ampia che non è possibile e non è giusto sintetizzare qui. Nell’intervista di tre settimane fa con Gian Luca Verga, Enrico Ruggeri ha ripercorso i punti salienti della sua immensa produzione musicale e presentato La rivoluzione, la sua ultima creazione. Il 2022 vede Enrico Ruggeri impegnato nel suo nuovo tour sulla scia proprio di quest’ultimo album che tratta di rapporti umani, incertezze adolescenziali.
Non a caso, la copertina di questo album vede una foto di classe di Enrico Ruggeri al Liceo Berchet. Era l’anno scolastico 1973/74. Questo grande artista non è solo cantante e musicista (predilige la chitarra), ma si è anche rivelato un talentuoso scrittore, come dimostrato con i suoi romanzi (Un gioco da ragazzi e La Vie en Rouge per citarne alcuni) e diverse poesie, nonché un bravo doppiatore (come dimostrato nel doppiaggio de I Simpson), conduttore televisivo e alla radio.
Enrico Ruggeri, una carriera lunga 35 anni
Enrico Ruggeri è un vero colosso della musica italiana con una lunghissima carriera iniziata nel 1978 con il suo gruppo di allora, i Decibel che con l’album di esordio, Punk, portano una ventata di novità nella musica italiana di quegli anni, con un po di elettronica e un po’ di punk. Emblematica la sua partecipazione da solista al Festival di Sanremo del 1980 con il brano Contessa. Raggiunge il grande successo a metà degli anni Ottanta. Nel 1987 è sul palco dell’Ariston accanto a Gianni Morandi e Umberto Tozzi e la loro canzone Si può dare di più diventa un successo enorme. Gli anni Novanta e Duemila sono ricchi di produzioni di album, concerti e collaborazioni con diversi colleghi. Si accosta anche al rock progressivo. Nel 2017 Ruggeri realizza anche dei brani in occasione della reunion dei Decibel.