Red Canzian ospite a Verissimo, racconta la sua malattia a tu per tu con Silvia Toffanin. “E’ iniziato un calvario per colpa di un batterio, ma appena mi sono ripreso sono andato a vedere Casanova, mi sentivo Mattarella per gli applausi ricevuti. La gente ha pregato per me, oltre alla mia famiglia”, racconta lo storico componente dei Pooh. “Il pensiero positivo ha una sua funzione, gira nell’aria. E tutto questo mi è arrivato”, continua Red Canzian nell’intervista a Verissimo.
“Questa volta ho rischiato la vita. Un batterio è entrato nel mio corpo, chissà da dove. Hanno dovuto aprire e lavare tutto. Certe prove vengono date a chi può superarle”, le parole dell’artista. “Quando mi portarono in ospedale ero cosciente ma sparlavo – ricorda Canzian – mi preoccupavo perché una parte di me era lucida”. (Agg.Jacopo D’Antuono)
Red Canzian e il ricovero che ha preoccupato i fan e la famiglia
La lunga militanza nei Pooh ha certamente generato un affetto più che naturale da parte del pubblico nei confronti di Red Canzian, entrato a far parte della band negli anni 70 subito dopo l’addio di Riccardo Fogli. Proprio per questo essere venuti a conoscenza del suo ricovero in ospedale a inizio anno ha gettato non solo chi lo conosce bene, ma anche i suoi tantissimi fan nello sconforto.
Tutto questo gli ha impedito di essere presente alla prima dello spettacolo “Casanova Pop”, a cui si era dedicato per più di tre anni. La permanenza in ospedale è durata per ben due mesi e la preoccupazione è stata forte, ma l’artista non ha mancato, per quanto fosse possibile, di mandare aggiornamenti tramite i suoi profili social.
Red Canzian racconta la sua malattia: due mesi difficili in ospedale
Il primo video realizzato da Red dall’ospedale aveva commosso tutti proprio perché lui evidentemente dimagrito e con sguardo sofferente, ma era lui stesso il primo a tenersi a dare un segno a chi lo ama: “Credo molto al pensiero positivo. Credo che tutto l’amore, le preghiere delle persone più impensabili mi abbiano aiutato davvero – ha detto in un’intervista al ‘Quotidiano Nazionale’ -. Tony Bungaro, autore di canzoni importanti, mi ha scritto che pregava per me, pensare che ci vedremo una volta all’anno… Gigi D’Alessio mi ha detto cose bellissime. Ma quanti, quanti, quanti… Enzo Abitabile, ovviamente i miei colleghi. Chi prega per te, ti ama oltre il lavoro. E io li sento così. Tutto questo è stato molto terapeutico. Mi dicono che sono un highlander. I medici non ci credevano. Mi alzavo, andavo a camminare… Però io ho troppo amore per la vita per riuscire ad abbattermi. Poi il destino ti fa degli scherzi che non puoi sempre controbattere come vorresti”.
Ora che il peggio è passato diventa più semplice per lui anche raccontare cosa sia accaduto: “Ho avuto una brutta infezione. Ho avuto molta paura di non farcela, ora dovrò continuare per due anni la terapia. Il batterio è insidioso. Penso che la vita voglia mettermi alla prova, percGè ogni cinque anni succede qualcosa e boom. Però mi ritengo fortunato perché ce la faccio sempre”.