Shel Shapiro è intervenuto in qualità di ospite ai microfoni di “Ciao Maschio”, trasmissione di Rai Uno condotta da Nunzia De Girolamo e andata in onda nella serata di sabato 30 aprile 2022. L’artista ha esordito dicendo che nella vita bisogna tenere i piedi saldi per terra e “rendersi conto di ciò che siamo davvero, perché altrimenti diventa troppo facile illudersi. Io so di non essere giovane anagraficamente e in alcuni momenti questo mi pesa, in altri meno”.
Se Shel Shapiro ripensa ai suoi primi anni di vita Londra, ricorda che suo padre lo cacciò di casa “a calci nel sedere” e lui aveva deciso di prendere in affitto una casa che costava 25 scellini al mese: “C’era una lampadina terribile, da 25 watt, che era di una tristezza assoluta. Anche adesso che la bolletta della luce è salita, ho sempre lasciato le luci accese, così da non avere più quel ricordo”. Oggi il buio non fa più paura al cantante, anche se “c’è un buio dentro di me, legato ai dolori e ai momenti brutti che sono successi nella vita e che non si possono evitare. Spesso, quando ti rendi conto che li avresti potuti evitare, diventi più buio perché ti senti in colpa. Forse, in realtà, è già tutto scritto, però, se non si potevano evitare, almeno si potevano attenuare certe cose con un po’ meno egoismo, cercando di comprendere il livello di felicità o di infelicità di chi ci circonda”.
SHEL SHAPIRO: “MI DEFINISCO UN PO’ STR*NZO PER GIOCARE D’ANTICIPO”
Nel prosieguo della sua chiacchierata con Nunzia De Girolamo, Shel Shapiro ha affrontato anche la tematica connessa al suo senso di colpa: “Io sono ebreo e gli ebrei vivono con un senso di colpa atavico. Credo che ognuno di noi abbia modo di valutare ciò che ha fatto nella vita. Ho fatto degli errori e, dentro di me, dico meno male di averli commessi. Se potessi tornare giovane, certo cambierei il mio egoismo, spesso predominante”.
E, ancora: “Mi definisco un po’ str*nzo per giocare d’anticipo ed evitare che lo dicano gli altri! Secondo me tutti siamo un po’ str*nzi. Non solo lo sono stato io con le donne, ma anche le donne con me lo sono state. Non c’è una vittima maschio o una vittima donna in un rapporto, credo: spesso sono stato vincitore con donne bellissime, di grande coraggio, vitalità e intelligenza, mentre altre volte sono stato perdente con donne altrettanto belle e intelligenti e con le quale non ho avuto modo di approfondire la conoscenza”.