La settimana precedente aveva creato già allarme, non soltanto in Italia, ma anche in Germania. Nella giornata di ieri 01 maggio 2022, lo spread aveva raggiunto un massimo di 184. Molto più della forbice sopra i 170 punti della settimana scorsa. Tuttavia la chiusura della giornata ha visto un aumento del differenziale del BTP italiano e BUND tedesco, che ha poi chiuso a 188,27 punti base.
Oggi lo spread ha aperto in ribasso a184,42 punti base, dimostrando un aumento del+2,23% e che si tiene sempre sopra quota 188, una quota che preoccupa visto l’incremento dell’inflazione e la contrazione dei consumi.
Spread Btp Bund: minimi e massimi
Il conflitto russo ucraino ed il caro energia, hanno dunque gettato moltissime preoccupazioni all’interno dei mercati e delle aziende, tanto da vedere un incremento notevole dello spread che ha superato la quota fisiologica dei 185 punti base. Il minimo giornaliero è stato di182,74, mentre il massimo di 191,2. Si amplia dunque il margine di oscillazione del differenziale BTP italiano bund tedesco. La chiusura precedente è avvenuta a 184 punti base. Il minimo annuale di 128,6 ed il massimo si aggiorna di giorno in giorno dove, a causa dell’incertezza internazionale, si scalano sempre nuovi massimi, allargando gradualmente la forbice dello spread di 10 punti settimanali. Lo spread sta aumentando in maniera strutturata e ciò costituisce un elemento negativo dei mercati.
Spread Btp Bund: performance e variazioni di oggi
La variazione percentuale giornaliera è aumentata del +2,23% segno della sempre più pressante incertezza. In incremento anche la variazione percentuale mensile, che è invece del+22,56% e quella a 6 mesi a +43,20%. Preoccupa il margine di oscillazione che si fa gradualmente più alto. A fronte dunque delle leggere diminuzioni dello spread, non si riscontra un incremento della fiducia nei mercati e la forbice si allarga sempre più, sopra la quota psicologica dei 190 punti.
Per la prima volta dal 2018 infatti, il rendimento delle obbligazioni ha superato il costo medio del servizio del debito risultando quindi insostenibile. È chiaro che tutto ciò è dovuto alla situazione di grande incertezza per l’embargo del gas russo capace, secondo la Bundesbank tedesca, di distruggere l’economia. Le preoccupazioni sono estese anche all’Italia che ha un Pil inferiore a quello tedesco quasi del 50%.