IL VIDEO DISCORSO DI DRAGHI AL PARLAMENTO UE
Con un omaggio al Presidente dell’Europarlamento David Sassoli si è aperto il lungo intervento del Premier Mario Draghi presso la plenaria del Parlamento Ue a Strasburgo: guerra in Ucraina, futuro economico e sociale dell’Unione, crisi globale e nuovi strumenti per contrastarla. C’è tutto e anche di più nel lungo discorso del Presidente del Consiglio, accolto con un lunghissimo applauso dall’Aula.
«La guerra in Ucraina pone l’UE davanti a una delle più gravi crisi della sua storia che è insieme umanitaria, securitaria, energetica, economica […] La risposta europea alla pandemia è stata unitaria, coraggiosa, efficace», spiega Draghi nella sua introduzione invocando la visione di “unitarietà” per condurre l’Europa fuori da questa nuova crisi. «Il quadro geopolitico è in rapida e profonda trasformazione. Dobbiamo muoverci, muoverci con la massima celerità. E dobbiamo assicurarci che la gestione delle crisi che viviamo non ci porti al punto di partenza, ma permetta una transizione verso un modello economico e sociale più giusto, più sostenibile», sottolinea il Presidente Draghi. L’Ucraina deve entrare nell’Ue e così anche altri Paesi: ancora il Premier da Strasburgo, «vogliamo dare nuovo slancio ai negoziati con Serbia e Montenegro, e assicurare la massima attenzione alle legittime aspettative di Bosnia Erzegovina e Kosovo. Siamo favorevoli all’ingresso di tutti questi Paesi e vogliamo l’Ucraina nell’UE». Draghi si pone con chiarezza per la piena integrazione dei Paesi che manifestano «aspirazioni europee», non sono una minaccia per il progetto comunitario, «ma anzi è parte della sua realizzazione».
DRAGHI ALL’EUROPARLAMENTO: “SERVE UN NEXT GENERATION EU PER DIFESA ED ENERGIA”
Dall’intervento all’Europarlamento Mario Draghi intende far intendere con chiarezza dove deve andare il sostegno dell’Europa e lo sforzo ance diplomatico dei prossimi mesi: «L’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia ha rimesso in discussione la più grande conquista dell’Unione europea: la pace nel nostro continente», basata anche «sul rispetto dei diritti umani, oltraggiati a Mariupol, a Bucha, e in tutti i luoghi in cui si è scatenata la violenza dell’esercito russo nei confronti di civili inermi».
Per questi motivi, occorre sostenere Kiev, il suo popolo e il Presidente Zelensky: ancora Draghi, «In una guerra di aggressione non può esistere alcuna equivalenza tra chi invade e chi resiste». Non solo, il Presidente del Consiglio sferza l’Europarlamento in quanto «Vogliamo che l’Ucraina resti un Paese libero, democratico, sovrano. Proteggere l’Ucraina vuol dire proteggere noi stessi e il progetto di sicurezza e democrazia che abbiamo costruito insieme negli ultimi settant’anni. Vogliamo l’Ucraina nell’Unione Europea». Annuncia poi come l’Italia, in quanto Paese fondatore dell’Unione europea e dedito da sempre alla promozione della pace «è pronta a impegnarsi in prima linea per raggiungere una soluzione diplomatica». In merito al futuro dell’Europa, serve secondo Mario draghi un «federalismo pragmatico, che abbracci tutti gli ambiti colpiti dalle trasformazioni in corso – dall’economia, all’energia, alla sicurezza. Se ciò richiede l’inizio di un percorso che porterà alla revisione dei Trattati, lo si abbracci con coraggio e con fiducia». In particolare, per aiutare la comunità europea ad uscire dalla tremenda crisi globale in atto, serve mettere in campo strumenti coraggiosi come avvenuti durante la pandemia da Covid: «Il ricorso a un meccanismo di prestiti come SURE consentirebbe di evitare l’utilizzo di sovvenzioni a fondo perduto per pagare misure nazionali di spesa corrente». Citando poi gli interventi italiani presi ieri negli ultimi Decreti approvati in CdM, Draghi aggiunge «in una fase di rialzo dei tassi d’interesse, fornirebbe agli Stati membri con le finanze pubbliche più fragili un’alternativa meno cara rispetto all’indebitamento sul mercato». Per questo motivo, conclude Draghi, «Per quanto riguarda gli investimenti di lungo periodo in aree come la difesa, l’energia, la sicurezza alimentare e industriale, il modello è quello del Next Generation EU».
#Europarlamento, Draghi: Voglio rendere omaggio alla memoria di David Sassoli. Non ha mai smesso di lavorare a un “nuovo progetto di speranza” per “un’Europa che innova, protegge, illumina”. Visione oggi più necessaria che mai https://t.co/lCquNiKM4s
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) May 3, 2022