Alessio Boni “È stato inevitabile pensare alla pazzia della gente”
Alessio Boni interpreta Franco Bortuzzo nel film – tv “Rinascere” dedicato al dramma di Manuel Bortuzzo, il nuotatore vittima di un incidente., Il film-tv, con Alessio Boni e Giancarlo Commare e la sceneggiatura e regia di Umberto Marino, racconta la vicenda del nuotatore Manuel Bortuzzo, finito su una sedia a rotelle dopo essere stato ferito da due colpi di pistola indirizzati alla persona sbagliata. Proprio l’attore dalla pagine di Radio Tv Corriere ha raccontato cosa ha pensato quando ha letto della notizia dai giornali: “è stato inevitabile pensare alla pazzia della gente. Un brutto approccio in discoteca ha fatto scaturire una tragedia. Siamo purtroppo circondati da una sorta di arroganza, di presunzione, di superbia, ma le metti in conto in quanto fanno parte di un sentiero che è dentro il nostro mondo, dentro la nostra vita, la nostra società”.
L’attore di tantissime fiction di successo parlando proprio della disgrazia vissuta da Manuel Bortuzzo ha detto: “quanto accaduto a Manuel scavalla, va oltre. La dinamica è assurda. Sei lì in quel posto, hai fatto i tempi per andare all’Olimpiade, hai 19 anni, un fisico pazzesco, potresti diventare un numero uno mondiale, ma due ragazzi ti scambiano con un’altra persona con la quale avevano litigato, perché la tua giacca è simile a quella del figlio di un camorrista. E così vanno a casa, prendono una pistola. Tornano lì e sparano, e tu rimani sulla sedia a rotelle”.
Alessio Boni: “Franco Bortuzzo mi ha trasmesso positività, il barlume dentro un tunnel nero”
Una tragedia quella vissuta da Manuel Bortuzzo e che ti cambia la vita per sempre. Proprio Alessio Boni, che nel film tv interpreta il padre Franco Bortuzzo, ha raccontato: “in passato interpretai un personaggio sulla sedia a rotelle. Uno psicologo mi spiegò che ci sono tre diversi tipi di risposta a una situazione del genere. C’è chi si lascia andare e non vuole più vivere, giungendo anche al suicidio, chi si rassegna e non sarà mai più quello di prima, e chi, invece, fa il triplo salto mortale: penso ad Alex Zanardi, a Manuel Bortuzzo, a Bebe Vio. Martoriati sul fisico, e proprio nel fisico diventati esempio”. Parlando proprio di Manuel ha aggiunto: “Bortuzzo ora ha ripreso in mano la propria sofferenza, si è buttato di nuovo in vasca e vuole fare il tempo per le Paralimpiadi del 2024. Dei giovani che gli hanno sparato dice che non è colpa loro, che la causa è da ricercare nelle circostanze, nell’ambiente in cui sono vissuti. Non una condanna, non riesce ad avercela con loro. Ecco, tutto questo mi ha colpito profondamente”.
Infine ha parlato di Franco Bortuzzo, il padre di Manuel che ha incontrato in diverse occasioni prima di calarsi nel ruolo. “Negli incontri che abbiamo avuto sul set mi ha trasmesso positività, il barlume dentro un tunnel nero” – ha detto l’attore a Radio Tv Corriere precisando – “non so se quest’uomo lo faccia per dare un esempio al figlio, ma ha una forza d’animo spaventosa, davanti a un fatto del genere ci si potrebbe annichilire. Lui, invece, tira fuori energia positiva, ha voglia di riscatto. Ha lasciato ciò che faceva e ora sta accanto al figlio per dargli manforte, per far sì che non molli. Questa cosa è impressionante. Noi che ci lamentiamo per piccole cose, già, perché gli italiani sono lamentosi. Franco, Manuel, la loro famiglia stanno dritti e vanno avanti per il loro target”. Infine sul film ha detto: “ho voluto fare parte di questo progetto per il messaggio che lanciava”.