Protagonista in sala nel film “Vecchie canaglie” di Chiara Sani, Lino Banfi ha ripercorso la sua carriera in una lunga intervista ai microfoni di Panorama. Il celebre attore pugliese interpreta Walter, un anziano piuttosto fumantino e ha rivelato di essere così anche nella vita di tutti i giorni: “Il personaggio l’ho fatto un po’ mio: anch’ io a volte mi inchezzo, soprattutto quando do fiducia a una persona e poi questa viene tradita. Anche se non arrivo a dare in escandescenze. Il vantaggio di essere vecchi è che puoi fare qualsiasi battuta e ti viene perdonato tutto”.
Nel corso del dialogo con Francesco D’Errico, Lino Banfi ha parlato dei suoi grandi maestri e il primo pensiero è andato ad Alberto Sordi. Vederlo recitare in “Detenuto in attesa di giudizio” è stato come andare all’università per l’attore: “Siamo diventati amici e anni dopo mi prendeva in giro e mi chiamava a’ nonnè…, perché facevo nonno Libero in Un medico in famiglia. Lui che aveva 16 anni più di me!”.
LINO BANFI STRONCA IL POLITICAMENTE CORRETTO
Lino Banfi ha avuto un grandissimo successo grazie alle commedie sexy e, come ammesso dal diretto interessato, è diventato famoso anche per essere l’uomo che aveva toccato le donne più amate del Paese. Da Edwige Fenech a Barbara Bouchet, ha lavorato con le più grandi, ma il suo cuore era solo per la moglie Lucia: “Facevo tutto con garbo, non lasciavo trasparire nessuna emozione e mi ha fatto piacere il rispetto che ho sempre avuto da parte loro, perché sapevano che le toccavo solo perché lo prevedeva il copione. Ero professionale, ma mi veniva facile perché ero molto innamorato di mia moglie Lucia. Però secondo me quei film aiutavano anche alcuni spettatori”. Lino Banfi si è poi soffermato sul cambiamento dei tempi e su come certe battute diventate famose, come quelle di “Dio li fa e poi li accoppia”, oggi farebbero arrabbiare tutti: “Penso che questa ossessione per la correttezza politica sia un po’ esagerata. Certo, le cose sono cambiate tantissimo, se pensa che io ho iniziato a esibirmi facendo le imitazioni di Nat King Cole e Louis Armstrong. Mi mettevo una calza nera in testa e sembravo ancora più brutto di quel che sono. Se uno facesse una cosa simile oggi lo massacrerebbero”.