L’AFFONDO DI ROBERTA METSOLA SU GAS E PETROLIO RUSSO
Dopo il Quirinale, il viaggio in Italia della Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola oggi vedeva la tappa della conferenza europea “The State of the Union” a Firenze: dal palco la giovane politica maltese ha annunciato l’indirizzo che l’Unione dovrà prendere nelle prossime settimane/mesi, a cominciare dal nuovo pacchetto di sanzioni (il sesto) contro la Russia.
«Dobbiamo slegarci dalle nostre dipendenze dal Cremlino, metteremo fine alle importazioni di petrolio e dobbiamo portare a termine la nostra politica di zero gas dalla Russia»: come già la Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen aveva evidenziato nel suo discorso all’Europarlamento, Metsola sottolinea come la politica di sanzioni alla Russia e aiuti all’Ucraina non può certo fermarsi adesso, «vogliamo e dobbiamo ricostruire l’Ucraina. Perché ci preoccuperemo e accoglieremo tutti coloro che fuggono dalle bombe, dai missili e dalle atrocità di Putin. Ecco perché l’Ucraina vincerà. Questo è il motivo per cui l’Europa sarà pronta per la prossima generazione». Il grave errore della Russia, riflette ancora Roberta Metsola nella conferenza Ue a Firenze, è stato quello di assumere «che le nostre differenze fossero una debolezza; la nostra difesa dei diritti fondamentali, un segno di debolezza. Si è sbagliato. In democrazie come la nostra, questi sono i nostri punti di forza».
METSOLA: “L’EUROPA DEVE CAMBIARE, OLTRE I TRATTATI”
L’Ucraina vincerà, si dice certa la Presidente dell’Europarlamento nel suo discorso in un italiano perfetto: «differenze e difesa di diritti sono le basi dei prossimi passi. Sono la nostra legittimità e sono la nostra bussola. Questo è il motivo per cui abbiamo accelerato i nostri passi verso la costruzione di una nuova Unione di Sicurezza e Difesa».
Riprendendo in parte quanto già evidenziato dal Premier Mario Draghi nel suo intervento al Parlamento Ue di mercoledì scorso, così come la proposta di una Confederazione Europea allargata del Segretario Pd Enrico Letta (qui l’intervista in esclusiva al “Sussidiario.net”, ndr) Metsola condivide la necessità di cambiare l’Europa ben più dei pur importanti trattati. «Voglio che la gente creda come noi. E per farlo dobbiamo capire che non siamo solo un’unione economica, non ci occupiamo solo della libera circolazione o dell’abolizione delle tariffe di roaming. Per la mia generazione, l’Europa è un sogno condiviso. A proposito di valori condivisi. Su un futuro condiviso e sull’incontro. Per noi l’Europa è il futuro. È sempre stato il futuro». In ballo, chiarisce concludendo il suo discorso Roberta Metsola, non c’è solamente il cambiamento dei trattati, «noi dobbiamo avere la volontà politica, perché anche quando avevamo gli strumenti nei nostri trattati, per esempio nell’ambito della migrazione, non abbiamo trovato solidarietà tra gli Stati membri. Allora possiamo cambiare i trattati, ma in ultima analisi abbiamo bisogno della volontà politica per cambiare e per andare avanti con più Europa, non meno».