Fatturazione elettronica forfettari: l’obbligo da 1 luglio non è per tutti
Come sappiamo a partire dal primo luglio sarà obbligatoria la fatturazione elettronica anche per i regimi forfettari sotto ai €65000. L’obbligo recepisce le direttive europee con il d.l. n. 36 del 2022 (c.d. decreto Pnrr 2), pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 100 di sabato 30 aprile 2022.
Qui sono stati fissati maggiori dettagli riguardo questo obbligo che interesserà i forfettari che, nell’anno fiscale precedente, hanno fatturato cifre pari o superiori a 25 mila euro, mentre chi ha una fatturazione inferiore, passerà alla fattura elettronica dal 2024. Fino a quella data dunque, i forfettari con una fatturazione minima potranno dormire sonni tranquilli, senza doversi caricare di oneri per il noleggio in cloud di software utili ad espletare la fatturazione.
Fatturazione elettronica forfettari: vantaggi e svantaggi di un regime agevolato
Il regime forfettario è un regime agevolato perché applica l’aliquota agevolata del 5% per i primi 5 anni e del 15% dal sesto anno in poi sulla percentuale del coefficiente di redditività, per fatturati inferiori ai €65000. Ad esempio una persona che ha sulla propria partita IVA applicato un codice ateco con un coefficiente di redditività del 78% (il più frequente), con un fatturato di €10000 applicherà l’aliquota del 5% su €7800 per i primi 5 anni e del 15% dal sesto anno in poi. Non viene dunque considerato il 100 % del fatturato, proprio perchè, a conti fatti, un autonomo in regime forfettario non può scaricare nulla: nè spese sanitarie e nè altre voci se non le spese relative alla cassa previdenziale.
Quando è stata istituita la fatturazione elettronica col decreto del 2019 , in un primo momento sono stati esclusi i regimi forfettari. Tuttavia, con l’ultima legge di bilancio nel 2020, la fatturazione elettronica è stata estesa anche a chi gode di questo regime, ma solo a partire dal 2022, benchè non si sapesse molto delle modalità attuative di questo obbligo che invece sono state specificate nel dl del 30 aprile. L’obbligo di fatturazione elettronica e oltretutto è previsto per i rapporti economici con la pubblica amministrazione.
Fatturazione elettronica forfettari: cosa è detraibile
Tuttavia il regime forfettario ha anche degli svantaggi ad esempio non è possibile detrarre spese di alcun genere: se un dipendente pubblico o un pensionato ad esempio ha diritto a detrarre dall’irpef il 19% delle spese sanitarie, questo ad un forfettario non è consentito, se non per la sola ed unica voce legata ai contributi previdenziali. In tutti i casi i forfettari avranno una spesa in più che però potrebbero evitare se decidessero di fatturare attraverso il nuovo portale dell’Agenzia delle entrate.
Fatturazione elettronica forfettari: fattura elettronica
Il nuovo portale permette di emettere fattura elettronicamente evitando l’uso della carta, così che il cliente possa riceverla e pagarla avendo già a disposizione i dettagli della fattura registrata e le modalità di pagamento.
Il portale messo a disposizione dall’agenzia delle entrate è chiamato Fattura elettronica e corrispettivi telematici. Si tratta in realtà non di un portale, ma di un area del sito dell’Agenzia delle entrate accessibile con Spid, Cie e Cns.
Il portale può essere utilizzato anche dalle persone che fanno parte di un regime forfettario, per emettere le proprie fatture a costo zero, senza servirsi di sistemi software esterni benché, anche tra questi, vi siano alcuni che sono assolutamente gratuiti. Ma adesso concentriamoci sulla sezione del portale Fattura elettronica e Corrispettivi che consente di emettere fatture elettroniche, note di credito e molto altro a costo zero (Clicca qui).