Tragedia Ponte Morandi: il crollo del viadotto nell’agosto di 4 anni fa
Era la vigilia di Ferragosto del 2018 quando alle 11.36 la città di Genova fu travolta dalla tragedia del Ponte Morandi. Durante un funesto nubifragio, una porzione di circa 200 metri del viadotto della A10 crollò provocando la morte di 43 persone (tra cui tre minori) ed il ferimento di altre 14. Il viadotto che corre lungo l’alveo del torrente Polcevera, dal giorno della sua inaugurazione nel 1967 ha sempre rappresentato per la città ligure un punto strategico sia per la circolazione che per l’economia, in quanto snodo nei collegamenti con le aree industriali e commerciali del capoluogo ligure ma anche il resto del Nord Italia e la Francia.
Il 18 agosto, quattro giorni dopo la tragedia del Ponte Morandi, in contemporanea ai funerali di Stato fu rinvenuto l’ultimo corpo sotto le macerie. L’intera zona a ridosso di quello che fu il Ponte Morandi fu fatta evacuare con l’aggiunta di un nuovo dramma, quello degli sfollati, per un totale di circa 600 persone, almeno 250 famiglie. Sin da subito fu aperta una inchiesta inizialmente a carico di ignoti per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato alla sicurezza dei trasporti. Solo nel 2020 fu ipotizzato anche il reato di crollo di costruzioni o altri disastri dolosi, derivante da uno dei fascicoli collaterali a quello madre sul crollo.
Il processo: verso la verità sulla tragedia del Ponte Morandi
Il crollo del Ponte Morandi, oltre a portare al dolore per la tragedia e le numerose perdite ha contribuito anche a scoperchiare un vaso di Pandora che ha portato all’apertura di vari fascicoli, dai falsi report alle barriere fonoassorbenti pericolose, fino allo stato delle gallerie della rete autostradale ligure. Per l’inchiesta madre, come rammenta SkyTg24, furono indagate 71 persone. Nell’estate del 2020, il 3 agosto, è stato inaugurato il nuovo viadotto “Genova San Giorgio”, una struttura lunga 1.067 metri che riunisce le due sponde del Polcevera, con 18 pile e 19 campate.
A tre anni di distanza dalla tragedia del Ponte Morandi, il 22 aprile dello scorso anno, la procura di Genova ha chiuso le indagini sul disastro. La maggior parte dei familiari delle vittime si è riunita nel Comitato Ricordo Vittime ponte Morandi. Rispetto al processo che si aprirà nei prossimi mesi, secondo gli stessi familiari “deve garantire giustizia e ridare speranza”. Sarà un percorso certamente lungo, come anticipato dai numeri legati al materiale informatico quantificato in 55 terabyte e oltre 400 intercettazioni. Il processo sulla tragedia del Ponte Morandi, come rivelato un mese fa dall’Agi, prenderà ufficialmente il via il prossimo 7 luglio e vede indagate 59 persone. Le accuse, a vario titolo, sono omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, omissione d’atti d’ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro.