La Maturità 2022 si avvicina e molti studenti si chiedono come funzionerà la prova orale, quali materie ci sono e le domande dei commissari. Anche se l’esame di Stato comincerà il 22 giugno con la prima prova in italiano e il giorno successivo si terrà la seconda, diversa per ogni indirizzo, gli orali si terranno dal 27 giugno. Ed è a questa prova che guardano gli studenti. Se l’anno scorso l’esame cominciava con l’estrazione di un argomento tra tre buste chiuse, queste sono state abolite e sostituite da una lista di argomenti fissati dalla commissione.
Quindi, nella prima parte del colloquio gli studenti devono effettuare dei collegamenti multidisciplinari tra l’argomento assegnato e le materie d’esame. Poi andrà presentato l’elaborato scritto o multimediale, quindi ci saranno domande per valutare le competenze maturate nel progetto Cittadinanza e Costituzione e la correzione delle prove scritte. Di conseguenza, è importante ripassare i programmi e gli argomenti delle prove scritte, nonché i possibili errori, per prepararsi alle correzioni in fase di colloquio. In teoria la prova orale durerà tra 50-60 minuti e sarà l’unica ad essere valutata fino a 25 punti.
MATURITÀ 2022, GRIGLIA DI VALUTAZIONE PROVA ORALE
Per la Maturità 2022 la commissione sarà composta da 6 commissari interno e dal Presidente esterno. Ciò non toglie che le materie su cui si potrà essere interpellati durante la prova orale possano essere di più. Ad esempio, un docente di storia può fare domande anche di filosofia se lo prevede l’indirizzo. I professori potranno fare domande sulle materie per i quali sono abilitati, ma ciò non vuol dire che non possano fare qualsiasi genere di domanda. In ogni caso il colloquio dovrà attenersi al documento di classe, che verrà stilato la settimana prossima, il 15 maggio.
Nello stesso si chiariscono contenuti, metodi, mezzi, spazi e tempi del percorso formativo dell’ultimo anno scolastico, così come ogni altro elemento ritenuto importante per lo svolgimento della prova orale della Maturità 2022. La prova orale chiaramente ha un peso sul voto finale dell’esame di Stato, visto che ci sono fino a 25 punti a disposizione. Il Ministero dell’Istruzione ha messo a disposizione una apposita griglia di valutazione a cui i professori devono attenersi.