A “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di lunedì 9 maggio 2022, è stato approfondito il caso legato alla morte di Alice Scagni, la giovane residente a Genova e accoltellata di sera sotto casa da suo fratello Alberto Scagni, che pare la pressasse da tempo con richieste economiche e avesse minacciato di morte i suoi genitori. La mamma, Antonella Zarri, ha raccontato telefonicamente quanto segue: “Era il primo maggio quando mia figlia Alice Scagni è stata uccisa da suo fratello Alberto. Lei era molto scrupolosa nel lavoro e pretendeva che gli altri lo fossero. Per chi ha malati in casa, per chi avrà necessità, bisogna pensare a intervenire d’urgenza per aiutarli”.
La donna ha puntato il dito contro le forze dell’ordine, parlando di “superficialità, disorganizzazione. Quando le forze dell’ordine ricevono dichiarazioni, facciamo in modo che restino scritte e vengano lette in tempo reale, attraverso dei tablet. Se lo stesso nominativo viene ripetuto 5-6 volte nell’arco di 10 giorni, forse bisogna alzarsi dalla sedia e andare a vedere cosa sta succedendo”. In questo modo, l’omicidio di sua figlia, Alice Scagni, a suo dire si sarebbe potuto evitare, in quanto il fratello Alberto sarebbe stato fermato prima che potesse compiere l’efferato delitto.
ALICE SCAGNI, LA MAMMA ANTONELLA ZARRI: “NON C’È TRACCIA DI QUELLO CHE HO DETTO ALLE FORZE DELL’ORDINE SULLA PERICOLOSITÀ DI MIO FIGLIO ALBERTO”
Nel prosieguo di “Storie Italiane”, la mamma di Alice Scagni ha rivelato che “ci sono stati contatti telefonici con svariati corpi delle forze dell’ordine e incontri fisici con loro. Mia mamma addirittura ne ha avuti due. Ma dell’incontro nel quale io ho creduto di dare molte informazioni sulla pericolosità di Alberto non è rimasta traccia”.
Successivamente, Antonella Zarri ha riferito a proposito dell’omicidio di Alice Scagni che, poche ore prima che lei perdesse la vita per mano di suo fratello, lei e il marito si erano rivolti alle forze dell’ordine: “Abbiamo chiesto loro domenica, quando lui era completamente delirante, di venire a sentire l’ultima telefonata, ma l’abbiamo detto in maniera educata e questo forse è stato il nostro errore”.