La candidatura di Doha Zaghi alle prossime elezioni comunali di Como nella lista “Agenda Como 2030” è diventata un caso politico. Conosciuta anche come “Lady Demonique”, la mistress è stata estromessa dal voto su decisione di Azione di Carlo Calenda, che sostiene la candidatura a sindaco di Barbara Minghetti, insieme a Italia Viva, +Europa e Volt.
I video hot di Doha Zaghi presenti in rete hanno spinto il partito di Calenda ad una riflessione, fino all’annuncio di Azione: la “dominatrice” non sarà candidata nelle liste di Azione. “Non ci sono le condizioni per presentare la candidatura” fanno sapere fonti del partito ai microfoni di Ansa, precisando che “non c’è alcun giudizio morale ma semplicemente la presa d’atto di una indicazione inopportuna e di un contesto non favorevole”.
Doha Zaghi, candidata mistress cacciata da Calenda
Il caso Doha Zaghi ha scatenato il dibattito nella politica comasca, ma non solo. La stessa candidata sindaco Barbara Minghetti ha difeso la candidatura della mistress, elogiando il suo contributo al programma elettorale. “Capisco il bisogno di colorare la campagna elettorale, ma sarebbe bello che nel 2022 ci concentrassimo su cose serie”, le sue parole riportate dall’Ansa. Anche la lista “Agenda Como 2030” si è schierata dalla parte della giovane, rivendicando la sua essenza liberale.
Interpellata da Repubblica, Doha Zaghi ha sottolineato che tutti nel mondo politico comasco conoscevano il suo lavoro e mai nessuno aveva avuto da ridire. La mistress ha rivelato di essersi iscritta ad Azione sin dalla sua fondazione e ha confermato di accettare la sua esclusione dalle elezioni comunali per evitare problemi ad altri esponenti della lista. Ma è grande la delusione provocata da Carlo Calenda: “Una questione così la poteva affrontare come fece Marco Pannella con Cicciolina ai tempi, cercando di fare evolvere la morale di questo Paese, invece nulla”.