Allarme peste suina a Roma. A “La Vita in Diretta”, il medico veterinario Federico Coccia ha spiegato che il virus colpisce solo la specie suina e “non è pericoloso per l’uomo. Il contagio avviene tra suini, quindi il cinghiale potrebbe trasmetterlo al maiale. Se il maiale di un allevamento fosse contagiato, bisognerebbe abbattere tutti i capi dell’allevamento, generando problemi economici notevoli”.
L’esperto ha però voluto evidenziare che, a suo avviso, complice la peste suina, si sta facendo terrorismo contro i cinghiali, che “vengono a valle perché hanno fame. Bisogna evitare di dare loro da mangiare, altrimenti si abituano. L’unico cinghiale pericoloso è la mamma con i piccoli, dinnanzi alla quale bisogna rimanere assolutamente fermi. Evitiamo di fare video con i telefonini, allontaniamoci con calma: non sono animali così aggressivi come si pensa. I cinghiali hanno paura dell’uomo, si avvicinano in città solo per via della fame. Inoltre, bisogna riporre i sacchetti della spazzatura all’interno dei cassonetti”.
PESTE SUINA: VARATO UN PIANO DI CONTENIMENTO A ROMA
A proposito dell’emergenza peste suina a Roma, l’agenzia di stampa nazionale ANSA scrive che nella riunione tra Campidoglio, Regione Lazio, Ama, la polizia locale, e i municipi interessati (I, XIII, XIV e XV) è stato deciso di perimetrare quanto più rapidamente possibile la zona rossa per evitare l’espansione del contagio delle peste suina e in due o tre settimane mettere in sicurezza i cassonetti. Gli abbattimenti arriveranno dopo il piano di contenimento.
Inoltre, è stato deliberato, sempre in materia di peste suina, che “in base alle competenze il Comune di Roma dovrà occuparsi della cartellonistica e del materiale informativo sul contagio e sulla eventuale raccolta porta a porta. Poi, il problema dei rifiuti: in base alla mappatura, richiesta dal Comune, Ama ha individuato circa 700 cassonetti, di cui circa trecento da attenzionare particolarmente, proprio perché vicini ai corridoi di passaggio degli animali”.