“Io sono una scrittrice da sempre, mi capita spesso di riflettere sulle emozioni positive e su quelle negative. Dico sempre che il dolore non deve essere leggero per forza. Ma bisogna trasformare il dolore in qualcosa di positivo per se e per gli altri, questa è stata la mia ancora di salvezza”, così ha esordito Giorgia Soleri ai microfoni di Oggi è un altro giorno.
La fidanzata di Damiano dei Maneskin ha parlato della vulvodinia, malattia per la quale ha combattuto in prima persona attraverso un pdl: “Io ho avuto un ritardo diagnostico di otto anni. Spesso queste due malattie vengono passate per malattie psicosomatiche. Non si hanno diagnosi e cura, e spesso i disturbi psicosomatici vengono classificati come malattie di Serie B”. Giorgia Soleri ha evidenziato a tal proposito: “Tenevo la cosa molto nascosta, ne ho iniziato a parlare quando ho ricevuto la diagnosi”.
GIORGIA SOLERI A OGGI È UN ALTRO GIORNO
Nel corso del suo dialogo con Serena Bortone, Giorgia Soleri ha parlato della sua grande tenacia, ereditata dalla madre Loredana, che ha dovuto spesso fare i conti con la malattia: “Io ho preso la tenacia da mia madre, che ha affrontato e superato tre cancri. Il primo lo ha avuto quando io avevo 16 anni, io ho reagito malissimo, le diedero sei mesi di vita dieci anni fa. Lei non mi disse niente, mi parlò di un nodulo. Mi disse tutto quando guarì. Il secondo cancro lo ha avuto quando ero molto più grande. A dicembre, subito dopo Natale, abbiamo ricevuto la terza diagnosi ma è guarita anche da quello”. Giorgia Soleri si è poi soffermata sul suo grande attivismo, tanto che si definisce “femminista rompiscatole”: “Il femminismo deve creare una crepa in un sistema che non funziona. Non si può combattere un sistema rassicurando lo stesso sistema, bisogna essere un po’ guastafeste”.