Tra crisi in Ucraina e le tensioni nel governo, Matteo Salvini ha fatto il punto della situazione ai microfoni del Corriere della Sera. Riflettori accesi in primis sulla guerra tra Kiev e Mosca, il segretario federale della Lega ha le idee chiare sul da farsi: per arrivare alla pace è necessaria un’iniziativa europea che parta dai tre grandi Paesi fondatori, ovvero Italia, Francia e Germania.
“L’Italia ha l’autorevolezza per farsi promotrice di questa iniziativa, con l’obiettivo di spingere le parti a negoziare. Per arrivare alla pace è essenziale che nessuno si senta umiliato, deve prevalere la voce della diplomazia e del buonsenso. Gli italiani e gli europei vogliono la pace: la Lega ed io personalmente siamo pronti ad ogni sforzo e ad incontrare ogni possibile interlocutore”, l’analisi di Matteo Salvini.
MATTEO SALVINI: “SERVE RIVOLUZIONE ENERGETICA”
La Lega intende proporsi come elemento di stabilità al governo ha precisato Matteo Salvini, che ha preferito non alimentare le polemiche sul possibile invio di nuove armi a Kiev. Gli sforzi del Carroccio sono dedicati unicamente ad unire realismo e difesa degli interessi nazionali, così da ricostruire pace e stabilità. Prima di dare giudizi sui prossimi decreti sarà necessario sentire il parere del premier, ha rimarcato l’ex vicepremier, che ha replicato così alle accuse di ambiguità con la Russia: “La nostra posizione è chiara: abbiamo condannato senza se e senza ma l’invasione dell’Ucraina. Abbiamo votato lealmente con il governo. La guerra ha cambiato rapporti e giudizi, ma occorre lavorare per ricostruire relazioni diplomatiche, commerciali, culturali. In questo seguiamo la miglior politica estera italiana dal dopoguerra fino a Berlusconi e Prodi. È una sciocchezza prendersela con artisti, intellettuali, sportivi russi”. Uno dei temi più delicati del momento è il caro energia, Matteo Salvini auspica una rivoluzione energetica che cincoraggi una produzione nazionale. E il nucleare è “tra le opzioni necessarie, senza pregiudizi ideologici”. Infine, Matteo Salvini si è soffermato sul rapporto con il premier Draghi, mettendo in risalto la buona sintesi trovata su diversi argomenti: “La squadra della Lega, a tutti i livelli, in una fase drammatica — e unica — ha scelto di mettere al primo posto gli interessi del Paese rispetto a quelli di partito, offrendo la cultura di governo del centrodestra, garantendo equilibrio e buonsenso, prevenendo sbandamenti verso sinistra e verso politiche illiberali. E continuerà a farlo”.