Lucia e Sara avevano appena assistito a una performance del loro insegnante di italiano sul romanzo di J.D. Salinger Il giovane Holden.
Per l’insegnante quel romanzo era la profezia di uno scontro generazionale che si sarebbe poi scatenato negli anni 60 del Novecento. Aveva fatto nomi su nomi, ma quel revival per le due ragazze non significava molto.
Il professore sembrava aver altre cose da dire, ma era suonata la campanella di fine ora e non aveva potuto aggiungere altro se non che la prossima ora di lezione avrebbero ripreso Il giovane Holden attraverso un lavoro di critica personale.
Lucia, appena l’insegnante se ne era andato, aveva raccolto i suoi libri e quaderni e li aveva messi nella borsa, poi aveva chiesto a Sara se volesse fare la strada per casa assieme a lei.
“Certo!” aveva risposto Sara come se quella domanda non fosse da porre e aveva anch’ella fatto la borsa per tornare a casa.
Uscite dalla scuola, le ragazze si erano trovate in un assembramento ormai lecito ma che faceva una certa paura perché due anni di pandemia avevano lasciato il segno.
Sara aveva trascinato l’amica fuori dal gruppo di persone che si trovavano davanti alla scuola e insieme si erano indirizzate verso casa. Sara aveva però un problema di cui non riusciva a trovare la soluzione, non aveva capito che cosa avesse assegnato di compito l’insegnante per il giorno dopo.
“Niente, nessun lavoro, ha solo detto che dopodomani dovremo fare un lavoro di critica personale, tutto qui!” aveva detto Lucia tranquillizzando l’amica.
“Però – aveva aggiunto Sara – a me non è piaciuto gran che, è l’invito ad andare contro le regole, ad andarsene dalla famiglia, a non impegnarsi nello studio. Il giovane Holden era insufficiente in tutte le materie tranne che nella letteratura inglese. No, io non vorrei essere come lui, io voglio la sicurezza che mi dà la famiglia, voglio essere rassicurata dal giudizio dei prof.”
“Invece a me è piaciuto, è la libertà che io cerco!” aveva ribattuto Lucia.
“Quindi vuoi andartene da casa tua? Vuoi lasciare la scuola?”
“No!” aveva risposto in modo secco Lucia.
“E allora come puoi dire che ti è piaciuto?”
“Sara, io non voglio essere la copia del giovane Holden, figurati! Sono colpita dalla sua esigenza di libertà e la voglio a modo mio.”
“Non lo avevo capito così, ho visto solo il suo essere contro tutto, la sua fuga da tutto.”
“È vero, Sara. Ma lui cerca la libertà, anche io la cerco, e tu?”
Sara l’aveva guardata con intensità e aveva sussurrato un “non so ma ci penso”, a dire che non voleva dare risposte accomodanti, perché la domanda sulla libertà meritava tempo. Il tempo dell’esperienza.
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