Gli Oliver Onions, alias Guido e Maurizio De Angelis, hanno rilasciato un’intervista ai microfoni del quotidiano “La Verità”, parlando della loro carriera a cominciare dagli esordi. In particolare, Maurizio ha asserito: “Il nostro affacciarsi al mondo della musica è stato casuale. Ci siamo imbattuti nel figlio di un grande sceneggiatore e scrittore, Vittorio Metz, che abitava in una villa lì vicino. Cristiano cominciava a suonare e aveva una chitarra elettrica meravigliosa. Siccome andava a scuola nella stessa classe di mio fratello, è nata una bella amicizia tra di noi. Abbiamo seguito le sue orme”.
Autodidatti, gli Oliver Onions hanno rivelato che per arrivare ad acquistare la loro prima chitarra i loro genitori hanno fatto sacrifici enormi: “Abbiamo cominciato a studiare privatamente musica. La mattina andavamo a scuola con il pullman o con il trenino e nel pomeriggio rimanevamo a Roma per le lezioni di musica. Dopo un po’ ci è venuta voglia di mettere su un gruppo. Si chiamava ‘G. & M.’, poi ne abbiamo avuto un altro che si chiamava ‘Black Stones’. Abbiamo fatto sentire dei brani alla casa discografica Rca, che ci ha concesso il piacere di incidere un album. Una volta che ci siamo fatti una buona reputazione, abbiamo intrapreso la carriera da arrangiatori, lavorando, tra gli altri, con Lucio Dalla e Claudio Baglioni”.
OLIVER ONIONS: “COSÌ NACQUE LA COLONNA SONORA DI SANDOKAN”
Nel prosieguo della chiacchierata con i colleghi de “La Verità”, gli Oliver Onions hanno asserito che il passaggio da parte loro alle colonne sonore è arrivato grazie al discografico Vincenzo Micocci, il quale chiese loro di arrangiare il brano “Tanto pe’ cantà” per Nino Manfredi, senza rivelare loro a chi fosse destinato. Manfredi, entusiasta, chiese loro di scrivere le musiche per un suo film e da quel momento prese il via la loro avventura nell’universo delle colonne sonore: “I produttori Italo Zingarelli e Roberto Palaggi ci hanno chiamato per ‘Continuavano a chiamarlo Trinità’, invitandoci a nozze, perché noi già sognavamo un mondo fatto di chitarre acustiche e atmosfere country. Nacque così il sodalizio con Bud Spencer e Terence Hill: abbiamo composto le musiche di quasi tutti i loro film. In un paio di occasioni abbiamo dovuto declinare a malincuore”.
Com’è nato il motivo di Sandokan, altro cult? Gli Oliver Onions hanno spiegato: “Il regista Sergio Sollima ci chiese un urlo che potesse fare da sigla di presentazione di questo sceneggiato. Quale maggiore efficacia di un urlo che pronunciasse il nome del protagonista? Era una colonna sonora molto ricca di temi e suggestioni”. Infine, la loro recente esibizione in Ungheria, in memoria di Bud Spencer: “È stata un’apoteosi. C’erano 12 o 13mila persone entusiaste. Uomini con la maglietta dei Metallica con le braccia tatuate si commuovevano perché quelle canzoni avevano rappresentato qualcosa nella loro infanzia”.