Continuano le dinamiche ribassiste sui mercati azionari internazionali portando i valori dell’asset class equity ai livelli di prezzo registrati nel dicembre 2020 (rif. MSCI World USD). Anche l’ultima ottava che si è conclusa vede invariato lo scetticismo di fondo sul comparto azionario portando a sei sedute settimanali consecutive contraddistinte da un segno negativo finale. Attualmente la perfomance YTD (Year To Date) del benchmark MSCI World USD si attesta abbondantemente oltre la doppia cifra (-16,41%) che, come anticipato, riporta indietro le lancette dell’orologio a circa 18 mesi fa. In ottica futura le prospettive appaiono ancora a tinte fosche e, salvo significativi ritorni di interesse nel brevissimo termine, l’intero palinsesto sia grafico che algoritmico evidenzia una comune fragilità.
A veder risollevare (impercettibilmente) la medesima sorte che sta caratterizzando (negativamente) i proprio corsi da inizio 2021 è il contrapposto comparto obbligazionario. L’asset class governativa internazionale (rif. JPM GBI Gl. USD) ha segnato un primo rialzo (seppur frazionale) dopo cinque settimane consecutive all’insegna di un complessivo profondo rosso (-6,13% da inizio aprile). Ultima variazione percentuale inferiore alla parità (-0,88%) quella registrata dalle materie prime che, nonostante il perdurare del loro stallo laterale iniziato a marzo, si distinguono per una rivalutazione YTD di oltre trenta punti percentuali (+32,79% per il CRB Index).
Osservando la componente azionaria rappresentata dal consueto MSCI World USD emerge – oggettivamente – la significativa debolezza di fondo che potrebbe ulteriormente aggravarsi nel corso delle prossime sedute.
Focalizzando l’analisi su base giornaliera e settimanale si possono riscontrare le medesime impostazioni grafiche che, senza alcun possibile fraintendimento, portano alla luce la costruzione di una pressoché delicata prospettiva in chiave rialzista: dal punto di vista tecnico le rispettive medie mobili a 50 osservazioni (rif. linea blu) sono state ampiamente violate al ribasso sia su scala daily che weekly. Inoltre, sulla serie storica giornaliera, è facilmente verificabile il mancato supporto della più robusta media a 200 (rif. linea rossa) che, di fatto, ha subìto la discesa dei prezzi già a fine marzo.
Attualmente, prendendo in esame le sole quotazioni su base weekly, viene naturale ipotizzare come primo target ribassista in ottica di breve termine area 2.475 punti ovvero il transito della citata media mobile a 200 osservazioni settimanali: ovviamente, il suo eventuale raggiungimento, comporterà una attenta analisi prospettica che al momento appare prematura. Nel brevissimo periodo, invece, vengono segnalati i rispettivi livelli di supporto/resistenza con i singoli take profit in caso di violazione: quota 2.670,98 con target a 2.602,56 punti e area 2.734,91 con obiettivo a 2.792,22 punti.
Sulla contrapposta asset class bond, il benchmark JPM GBI Gl. USD presenta una prima iniziale fase di consolidamento: la prosecuzione degli scambi attraverso la costruzione di un trading range compreso tra 504,75 e 511,40 punti agevolerebbe un primo setup laterale che, ai fini operativi, comporterebbe l’individuazione di una strategia maggiormente profittevole poiché caratterizzata da elevati ratios probabilistici. Al momento, pertanto, si rimane out of the market in attesa che si possa assistere al prospettato scenario.
Le commodities stando vivendo una fase di lateralità (iniziata a marzo) che solitamente rappresenta il preambolo per un nuovo slancio direzionale. Un primo circoscritto trading range è facilmente rappresentato dall’area di prezzo compresa tra 300,379 e 311,924 punti: la loro violazione consentirebbe un upside/downside (target di brevissimo termine) oltre quota 315,947 e 293,182 punti.
Tra i rispettivi basket delle materie prime, quello energy appare ovviamente il più vulnerabile poiché subordinato all’attuale conflitto Russia/Ucraina. Per l’ottava in corso viene monitorato sia l’heating oil che il gas naturale e, per entrambi, si rimane in attesa di assistere a un incremento di volatilità che potrebbe caratterizzare i relativi corsi: solo successivamente a questa ipotetica dinamica potremmo strutturare un eventuale ingresso direzionale (long o short in base agli elementi raccolti). Sul principale constituent energetico (petrolio), invece, viene osservato l’eventuale superamento di soglia 112,43 dollari (rif. WTI) quale area di price entry long con primo obiettivo in corrispondenza di quota 115,68. Scenario opposto e pertanto ribassista in caso di ritorno in prossimità di area 107,64 dollari con serie implicazioni negative che potrebbero riportare (target over a week) le quotazioni al di sotto della soglia psicologica dei 100 dollari.
Sull’intero paniere metals (preziosi e non preziosi) le recenti dinamiche ribassiste hanno contraddistinto il trascorrere delle recenti settimane: agli attuali livelli appare prematuro assumere un posizionamento rialzista, ma, salvo inaspettati eventi, è plausibile ipotizzare l’inizio di una prima fase di lateralità a seguito di un primo momento di assestamento dei prezzi. Confidiamo che quest’ultima opzione possa prendere forma già nel corso dell’ottava in corso.
Sui cross valutari, il principale rapporto Eur/Usd appare destinato a raggiungere la parità: si tratta di un traguardo che probabilmente è dettato da un mero aspetto psicologico (vista l’ormai vicinanza), ma, successivamente a tale ipotesi, non potrà essere escluso un immediato ritorno degli scambi al di sopra della stessa soglia. Guardando a Gbp/Usd viene individuata area 1,2099 quale primario target ribassistam mentre, in ottica rialzista, invece, si può circoscrivere a soglia 1,232 il rispettivo obiettivo. Sul rapporto Usd/Jpy si rinnova il nostro outlook di excess return confermando la prudenza in chiave long (posizionamento sconsigliato).
È innegabile come l’attuale momento storico obblighi a una maggiore prudenza. Quella stessa prudenza che con il trascorrere delle settimane abbiamo più volte ricordato. Consapevoli di poter apparire fin troppo conservativi e a tratti noiosi, anche oggi rinnoviamo il nostro status ricordando come “la prudenza vien sempre a mancare, quando più se n’ha bisogno” (Publilio Siro).
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