L’ALLEANZA M5S-SINISTRA PER LE ELEZIONI
E se alla fine alle prossime Elezioni Politiche del 2023 il “cartello” elettorale della sinistra fosse un’unione tra M5s e Articolo 1-Mdp? Tra Giuseppe Conte, Roberto Speranza e Pierluigi Bersani? E soprattutto, senza più il “campo largo progressista” immaginato ormai più di un anno fa dai leader 5Stelle e Pd?
La “fantapolitica” potrebbe presto tramutarsi in accordo vero e proprio, specie vedendo le ultime posizioni espresse dall’ex Premier e Presidente M5s sulla guerra, assai più vicine al “pacifismo” incarnato dalla sinistra più radicale, rispetto alla linea filo-Nato del Pd di Enrico Letta. Il retroscena targato “La Repubblica” possiede anche dettagli in merito alla possibile alleanza elettorale a sinistra: «Andare oltre il M5S: non solo un nuovo simbolo, ma proprio un nuovo partito. Lanciando magari una sorta di costituente che raccolga anime e sensibilità progressiste, in linea con il profilo dei vari relatori della Scuola di formazione presentata nei giorni scorsi da Giuseppe Conte», si legge nel fondo di Matteo Pucciarelli. Ebbene, un’alleanza stretta fra Conte-Bersani-Speranza potrebbe portare l’ex LeU (al momento la Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni non farebbe parte del progetto grillino) a fondersi con il Movimento 5Stelle per offrire un cartello elettorale “alternativo” al Centrodestra e al Pd-Centristi.
SCENARIO M5S-CONTE: BERSANI-SPERANZA SÌ, SUL PD…
«La “cosa” è in gestazione e potrebbe nascere nei prossimi mesi, di sicuro dopo le elezioni amministrative. Questo anche perché con ogni probabilità il voto del mese prossimo certificherà l’appannamento del “brand”», ribadisce ancora “La Repubblica” parlando della possibilità di un nuovo “movimento” tra M5s e sinistra bersaniana.
Il collante sarebbe per l’appunto Speranza a livello evidente, D’Alema invece come “federatore” nell’ombra, assieme a Bersani. La linea di sviluppo futuro del Movimento 5Stelle, dilaniato da polemiche interne e sceso ormai più vicino al 10% nei sondaggi che non al 20%, viene spiegata dal sociologo vicino a Conte, Domenico De Masi: «Ci sono molte più affinità tra M5S e Articolo 1 che non tra Pd e Articolo 1, un soggetto del genere che mette al primo posto i temi del lavoro e delle nuove e vecchie povertà potrebbe avere il 20 per cento dei consensi e contribuire, assieme ai democratici, a sconfiggere le destre. Non c’è molto tempo ormai, ma bisogna provarci». Fonti di Articolo 1 a “Rep” e all’ANSA sottolineano cautela nelle previsioni, anche se «oggi il nostro ruolo è quello di cerniera del centrosinistra tra Pd e 5 Stelle». Dal famoso streaming di Grillo contro Bersani ormai 9 anni fa, all’alleanza comune: i tempi in politica sono davvero imprevedibili.