SERIE A, 37^ GIORNATA
Siamo alla penultima giornata del campionato italiano di Serie A e la notizia è che il Leicester de Milan non ha ceduto, lo scudetto è suo. La prossima domenica, cari amici bauscia, si assisterà alle scorribande rossonere inneggianti il raggiungimento dello scudetto n.19 anche se i primi tre scudetti sono stati vinti quando Inter e Milan erano squadra unica. D’altra parte due coppe quest’anno la Beneamata le ha vinte, e con finali contro la Juve oltretutto, non si può rosicare per il campionato. Sarebbe come se chi alle Olimpiadi, dopo aver vinto i 100 e i 200 metri, perde i 400 per essere uscito dalla corsia. Questo ha fatto l’Inter, due volte ha avuto la possibilità di chiudere il campionato: nel derby di ritorno e a Bologna. Non ha saputo farlo, è uscita di corsia, chi è causa del suo mal…
Cosa dovrebbero fare i tifosi della gobba partiti con Allegri in panchina, acquisiti a gennaio i servigi di Zakaria e Vlahovic e arrivati, non senza fatica, solo al quarto posto? O i napoletani che hanno potuto giocare con la miglior rosa del bigoncio e hanno buttato ogni possibilità perdendo, al Maradona, partite impossibili da non vincere? Nell’odierna giornata il Napoli ha deciso la retrocessione in B del Genoa. Tre pere nel sacco ligure ma avrebbero potuto essere molte di più.
Dalla gara di Serie A Roma vs Venezia abbiamo potuto comprendere cosa succede quando gli dei del calcio ti considerano figlio del minore fra loro. Rete incassata dopo pochi secondi dall’inizio, parate con un lato b da premio nobel da parte del portiere, Salcazzo come si chiama, del Venezia, pali che serve il pallottoliere per contarli e, alla fine, solo un punticino e il rischio che la Maggica resti fuori dai maggiori tornei europei. Il Milan è invece entrato in campo con una grinta da spaccare il mondo. La Dea si è rifugiata in difesa, ha lasciato sfogare il Diavolo e poi, con la velocità di gioco che le è consona, ha creato anche qualche grattacapo ai neoscudettabili. Ma si sentiva che la vittoria del Milan, di riffa o di raffa, sarebbe arrivata. È arrivata da Rafa Leao con la complicità di Musso che si è fatto passare fra le gambe una lecca del milanista. Poi tutto è andato in discesa e, dobbiamo dirlo, il Milan ha meritatamente vinto; non c’è più l’Atalanta di una volta! Grande la rete di Hernandez.
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Torniamo ora alla Serie A. L’Inter a Cagliari ha fatto la sua gara consapevole che i rossoneri non lasciano speranze e che l’avversaria, non vincendo, rischierebbe la quasi sicura retrocessione. Infatti si è subito capito che i sardi avevano più fame: grande parata di Handanovic. Poi l’Inter ha preso in mano la situazione, rete di Skriniar annullata dal Var. Troppo superiore il centrocampo nerazzurro; fenomenale cross di Perisic, elevazione in terzo tempo di Darmian e rete dell’Inter. La gara è un po’ una lagna, solo diversivo le improvvise sfuriate nerazzurre. Dzeko non pervenuto. Se avesse giocato anche solo un pochettino i milanesi avrebbero chiuso il primo tempo con almeno tre reti di vantaggio. Nella ripresa i nerazzurri partono dominando e segnano con Lautaro, ma subito dopo Skriniar devia in porta un tiro di Lykogiannis e il Cagliari si ringalluzzisce. L’Inter pare ben organizzata anche in fase difensiva ma, con una sola rete di vantaggio, il rischio è sempre presente. Ci deve pensare come sempre il grande Lautaro, che piazza la sua doppietta e riporta il distacco dal Milan a 2 punti.
Tutto in Serie A è deciso. Però per i casciavit, che erano pronti a girare Milano col pullman scoperto, grande delusione; sarà per domenica prossima dopo la formalità della passeggiata col Sassuolo, andrà bene anche un pareggio. Se vedrà l’incontro, il grande e compianto Giorgio Squinzi, milanista e antiinterista, sarebbe felice di questo risultato che potrebbe portare le due squadre di Milano a pari punti ma col Diavolo campione d’Italia.