TUTTI I RISCHI SULL’ADESIONE DI FINLANDIA E SVEZIA ALLA NATO
Finlandia e Svezia hanno annunciato l’avvio dell’iter di domanda per aderire alla Nato già nei prossimi mesi: in attesa del via libera dei rispetti parlamenti, non tutti nell’Alleanza si dicono pienamente convinti dell’opzione di rafforzerà il cordone Nato “attorno” alla Russia.
«Non avremmo fatto questa scelta se non avessimo pensato che avrebbe rafforzato la nostra sicurezza nazionale: la minaccia nucleare è molto seria ma non si può isolare a una sola regione», ha spiegato ieri sera la Premier Sanna Marin motivando l’avvio dell’iter che nel giro di qualche giorno vedrà anche Stoccolma coinvolta. Di oggi è invece la replica secca della Russia che non gradisce il ruolo dell’Occidente: «L’ammissione della Svezia e della Finlandia alla Nato è un errore con conseguenze di vasta portata», spiega il viceministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov, che aggiunge «la Nato non deve farsi illusioni sul fatto che la Russia possa sopportare l’adesione di Stoccolma e Helsinki all’Alleanza atlantica. Il livello generale delle tensioni militari aumenterà e ci sarà meno prevedibilità in questo settore. È un peccato che il buon senso sia sacrificato a una fantomatica idea di ciò che dovrebbe essere fatto nelle circostanze attuali». Sulla linea del Cremlino, in questo frangente, è la Turchia di Erdogan che pure da membro Nato non vede di buon occhio l’ingresso di Finlandia e Svezia: «vogliamo garanzie […] Finlandia e Svezia devono smetterla di dare sostegno a terroristi», sentenzia il Ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu, «Questo atteggiamento e’ contrario allo spirito dell’alleanza». Non pienamente convinto neanche il leader della Lega Matteo Salvini, intervenuto ieri alla convention del Carroccio a Roma: «noi dobbiamo andare verso il disarmo, Finlandia e Svezia decideranno legittimamente cosa fare, ma in questo momento bisogna fare quello che riavvicina le parti».
FINLANDIA-SVEZIA NELLA NATO, IL PUNTO DEI GENERALI: DA BERTOLINI A TRICARICO
A non essere poi pienamente convinti dell’ingresso di Svezia e Finlandia all’interno della Nato ci sono anche diversi analisti, esperti e operatori del settore geopolitico: per il politologo Marco Revelli, intervenuto a “Controcorrente” su Rete4, «Sono convinto che non sia una buona notizia, credo che sia una pessima notizia. Non per i russi, che se lo meriterebbero, ma per tutti noi, per l’Europa e per l’umanità perché avere delle aree di neutralità in un mondo attraversato da conflitti è un bene, non è un male».
Ancora il politologo sottolinea come sia sbagliato festeggiare l’ingresso di due Paesi fino ad oggi neutrali nell’Alleanza Atlantica: «è una brutta notizia per chi sta dalla parte della pace. Non di Putin, non degli aggressori». Secondo il generale Marco Bertolini – già comandante del Comando operativo di vertice interforze e della Brigata Folgore in numerosi teatri di guerra, dalla Somalia al Kosovo e all’Afghanistan – la mossa di Finlandia e Svezia, con l’avvallo degli Stati Uniti «non deve compromettere il dialogo della Turchia con Mosca»: come ha spiegato in esclusiva al “Sussidiario.net” ancora il generale, «Sicuramente la decisione della Finlandia e della Svezia non va verso il processo di pacificazione su cui Erdogan punta. Ha troppo da perdere con una rottura completa con Mosca, pensiamo al gasdotto Nord Stream, all’acquisto di aerei già concordato da tempo. La Turchia all’interno della Nato ha un peso specifico tutto particolare, a differenza soprattutto dei membri angloamericani, proprio perché riesce a mantenere una porta aperta con il Cremlino». Secondo il generale Leonardo Tricarico, già capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica italiana – raggiunto da “il Fatto Quotidiano” – sono da temere le conseguenze di un’adesione del genere alla Nato: «Sfido chiunque a dimostrare che l’ingresso di Finlandia e Svezia darebbe un contributo alla nostra sicurezza. Piuttosto, darebbe esattamente l’opposto, causando una destabilizzazione della sicurezza in un’area già compromessa». Secondo il generale, in questo modo si violerebbe il Trattato Nordatlantico in quanto vi si trova scritto che i nuovi partner Nato «devono contribuire alla sicurezza della regione dell’Atlantico settentrionale», cosa che invece non avverrebbe con l’attuale scenario geopolitico: «in quanto Europa, paghiamo il conto di una condizione che pensavamo fosse a titolo gratuito, ovvero la presa in carica da parte degli Usa della sicurezza europea. E invece quest’appropriazione della leadership da parte degli Stati Uniti ha fatto sì che l’Europa oggi sia timida, smarrita», conclude il generale Tricarico al “Fatto”.