ARMI E SANZIONI, PARLA JOSEP BORRELL
«Abbiamo deciso di fornire ulteriori 500 milioni dell’European Peace Facility per la consegna di armi»: lo ha detto il Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione Europea Josep Borrell, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Affari esteri alla presenza del Ministro ucraino Dmytro Kuleba.
«Con i ministri dell’Ue siamo giunti alla questione dell’Ucraina e insieme a noi era presenta anche il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Ivanovyc Kuleba. Il nostro lavoro e’ di continuo supporto, con la finalita’ di combattere l’aggressione russa», ha spiegato ancora il politico spagnolo, aggiungendo come «Siamo passati per un’analisi di tutti i modi possibili per fornire supporto finanziario di fronte a questa tragica situazione umanitaria e di fronte alle necessita’ durante la guerra». Alla medesima riunione, il delegato ucraino ha sottolineato con una punta di delusione il non accordo raggiunto dai 27 sul sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, in particolare sull’embargo totale al petrolio russo. «Continuiamo a discutere. Purtroppo oggi non è stato possibile trovare un accordo per finalizzare il sesto pacchetto di sanzioni», ha spiegato ancora l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell.
BORRELL: “LA NATO SUPERERÀ LE DIVISIONI CON LA TURCHIA SU ADESIONE FINLANDIA-SVEZIA”
Gli ambasciatori Ue continueranno a discutere, spiega ancora Borrell in conferenza stampa, ma la questione sull’embargo tornerà al Coreper: è un problema di tempo ma anche di costi, sottolinea l’esponente della Commissione Europea, «L’adattamento ha due dimensioni: la struttura delle raffinerie e la capacità degli oleodotti. Il primo è un costo una tantum. Poi c’è un costo strutturale e permanente, dovuto alla differenza di prezzo tra il petrolio russo e altri petroli. Abbiamo discusso, ma alla fine abbiamo deciso di rimandarlo in Coreper perché era tecnicamente molto complicato. Spero che non duri ancora tanto, ma non posso dire se ci vorrà una settimana o due per arrivare ad un accordo».
Ad opporsi all’embargo è stata l’Ungheria, anche se non ha posto la questione in termini di “veto” per il momento: «L’Ungheria – prosegue Borrell – ha spiegato la propria opposizione in termini economici. Le cifre sono piuttosto elevate, ma la discussione ha riguardato i tempi e i costi. Le sanzioni costano, non è una cosa che scopriamo oggi. Colpiscono il sanzionato e hanno effetti collaterali su chi le commina. La discussione continuerà, ma è chiaro che dobbiamo liberarci della dipendenza da carbone, petrolio e gas che arrivano dalla Russia. Deve essere fatto in modo progressivo, il più velocemente possibile. Un accordo non era neppure in agenda, sapevamo che non era possibile». Un accordo si troverà, prima o poi, chiarisce il rappresentante della politica estera Ue, anche se i tempi non saranno brevi: «stiamo mandando armi a qualcuno che combatte e muore. La guerra era assente dalla nostra immaginazione e ora la stiamo affrontando. Capisco che vogliate sapere subito quando succederà cosa, ma non sono cose che si fanno dalla sera alla mattina». Prima della riunione odierna con i Ministri della Difesa Ue, ancora Borrell ha rilasciato un commento alla tematica urgente dell’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato: «Sono sicuro che la Svezia e la Finlandia nella loro richiesta di adesione alla Nato riceveranno un forte sostegno da tutti i Paesi Ue perché ciò aumenta la sicurezza e ci rende più forti». Non solo, l’Alto Rappresentante ribadisce come il Consiglio Atlantico supporterà i due Paesi nel processo di adesione, «so che la Turchia ha avanzato qualche obiezione ma la Nato sarà in grado di superarle».