Mario Cerciello Rega: il caso del carabiniere ucciso a Un giorno in pretura
L’omicidio di Mario Cerciello Rega avvenuto il 26 luglio 2019 sarà al centro della nuova puntata di Un Giorno in Pretura di questo sabato notte, 21 maggio 2022. Alle ore 00.25 circa sarà trasmesso l’appuntamento dal titolo “Mario Cerciello Rega: Un uomo Buono” durante il quale saranno ripercorse le principali tappe del caso: dal delitto, in pieno centro a Roma, alle indagini allo scopo di far luce sui molti interrogativi e sugli eventi che portarono all’uccisione del carabiniere.
Erano da poco passate le 3.00 di notte del 26 luglio 2019 quando il vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, all’epoca dei fatti 35enne, fu ucciso con undici coltellate sferrate all’addome mentre era in servizio in via Pietro Cossa, quartiere Prati, nella Capitale. Per l’omicidio del carabiniere finirono a processo due giovani americani appena ventenni, Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjort, entrambi accusati di omicidio volontario. La notte del delitto Mario Cerciello Rega si trovava con il collega Andrea Varriale nel tentativo di sventare un ‘cavallo di ritorno’ e tra i quattro ebbe luogo una colluttazione finita in tragedia. A chiamare i soccorsi fu proprio Varriale. Alle 4 del mattino, Mario perse la vita dissanguato dopo la vana corsa all’ospedale Santo Spirito.
Omicidio Mario Cerciello Rega: le indagini
Le indagini sull’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega presero subito il via e nel giro di poche ore i presunti colpevoli furono individuati e fermati. Le indagini dei carabinieri, tuttavia, fecero fatica a fare luce sugli eventi avvenuti quella notte e che andavano ad intrecciarsi con lo spaccio di droga, il furto ed il tentativo di estorsione. Secondo quanto appurarono le indagini – si legge su Fanpage.it – Cerciello Rega e Varriale la notte del delitto intervennero per un cavallo di ritorno, ovvero un particolare tipo di furto con ricatto per un borsello rubato in piazza Mastai a Trastevere. Stando alla ricostruzione, i due americani si trovavano in zona Campo de Fiori in cerca di droga, truffati da Sergio Brugiatelli, presunto informatore nonché unico testimone dell’omicidio, morto lo scorso ottobre, il quale avrebbe dato ai due ventenni polvere bianca al posto della cocaina.
Questi gli avrebbero rubato il borsello con la promessa di restituirglielo in cambio di un grammo di coca e di cento euro. All’appuntamento però si presentarono i due carabinieri. Ne emerse una colluttazione nella quale Elder estrasse un pugnale colpendo il carabiniere per undici volte, come emerse dall’autopsia, lasciandolo in una pozza di sangue prima di darsi alla fuga. I due ragazzi furono rintracciati poche ore dopo nell’hotel Le Meridien di Prati dove soggiornavano.
I processi e le condanne in primo e secondo grado
Dopo essere stati arrestati per il presunto delitto di Mario Cerciello Rega, uno dei due americani, il più giovane, Elder, confessò l’omicidio ammettendo agli inquirenti che a suo dire i carabinieri non si sarebbero qualificati. Come emerso poi in sede di indagine, Cerciello e Varriale la notte in cui si consumarono i terribili fatti erano entrambi disarmati. Il 26 febbraio 2020 ha avuto inizio il processo a carico di Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjort, imputati con le accuse di concorso in omicidio, tentata estorsione, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Il processo si è svolto con rito ordinario malgrado la richiesta – poi respinta – del rito alternativo. In primo grado furono entrambi condannati all’ergastolo.
In occasione del secondo grado la procura ha chiesto per Natale la riduzione della pena a 24 anni di carcere. Nel marzo 2022 si è svolto il processo di secondo grado che si è concluso con la riduzione delle pena ai due statunitensi: 24 anni per Elder e 22 anni per Hjorth.