Sonia Marra, caso riaperto dopo intercettazione shock?
La verità sulla scomparsa di Sonia Marra potrebbe trovarsi in una intercettazione risalente al 2011 e che potrebbe contribuire alla riapertura del caso. Il giallo della ragazza di Specchia, in provincia di Lecce, sarà al centro della nuova puntata di Chi l’ha visto in onda stasera su Rai3. Per la giustizia si tratterebbe ormai di un caso formalmente chiuso con la sentenza definitiva di assoluzione dell’unico imputato. Ma la famiglia della studentessa 25enne della quale si persero le tracce da Perugia il 16 novembre 2006 non si sono mai rassegnati. Adesso grazie al lavoro di rivisitazione dell’ampio materiale processuale del loro legale, l’avvocato Alessandro Vesi, potrebbe finalmente venire alla luce la verità tanto attesa.
Proprio dall’arduo lavoro portato avanti dall’avvocato è rispuntata una intercettazione shock tra un seminarista ed un parroco risalente al 2011 e nella quale si sentirebbe: “a quella ragazza sai che hanno fatto? a quella l’hanno tritata. Quella non la ritroveranno mai. L’hanno buttata nell’immondizia”. Un colloquio che adesso trova spazio nel libro del giornalista Alvaro Fiorucci dal titolo L’uomo nero. La scomparsa di Sonia Marra e presentato proprio oggi a Specchia.
Sonia Marra, il lavoro dell’avvocato della famiglia
L’avvocato della famiglia di Sonia Marra è intervenuto ai microfoni dell’agenzia di stampa Ansa commentando: “Quello di Sonia Marra è ormai un cold case”. Quindi ha spiegato in cosa consiste il lavoro che starebbe attualmente compiendo: “stiamo però facendo un lavoro di rivisitazione di tutti gli atti processuali alla ricerca di uno spunto che possa essere utile per la riapertura dell’indagine. Solo a quel punto si potrà eventualmente formalizzare un’istanza”. Un lavoro di rilettura degli atti al quale sta collaborando anche la criminologa Roberta Bruzzone.
In merito all’inquietante intercettazione, questa fu compiuta nell’ambito di un’altra indagine per droga. A quanto pare i protagonisti del colloquio sarebbero già stati ascoltati dagli inquirenti ma non avrebbero fornito informazioni utili ai fini delle indagini. Addirittura negli anni passati uno dei due avrebbe riferito di essersi inventato tutto. Da quella intercettazione tuttavia non emersero sviluppi processuali. La sorella di Sonia Marra, in occasione della pubblicazione del libro di Fiorucci ha così commentato, come riferisce ancora l’Ansa: “Il lunghissimo ed estenuante processo ci ha detto che Sonia è stata uccisa da una mente raffinata. Abbiamo ancora fiducia nella giustizia, si cerchi, dunque, questa mente raffinata, si illuminino gli aspetti oscuri indicati nelle sentenze, si ritrovi il corpo per avere almeno una tomba sulla quale piangere”.