GOVERNO APPROVA LA NUOVA LEGGE CHOC SU ABORTO E CICLO MESTRUALE
«L’aborto è libero, sicuro, gratuito e una garanzia di diritti sessuali e riproduttivi per tutte le donne»: così la Ministra per l’Uguaglianza in Spagna, Irene Montero, commentando la nuova legge su aborto e diritti sessuali approvata dal Governo Sanchez (sinistra).
La legge “sui diritti sessuali e riproduttivi delle donne” è stata preparata nel minimo dettaglio dalla Ministra targata Podemos e comprende capitoli sulla salute riproduttiva, il diritto all’aborto e alla salute sessuale. Non solo dunque la misura che molto ha fatto discutere in Europa negli ultimi giorni, ovvero il congedo mestruale (senza limiti, a differenza della prima bozza che indicava max 3 giorni) per tutte le donne lavoratrici: “rispondendo” a distanza alla sentenza che si appresta ad approvare la Corte Suprema Usa, il Governo spagnolo approva il disegno di legge secondo cui l’interruzione volontaria di gravidanza – che a Madrid è consentito fino alle 14 settimane di gestazione – sarà possibile effettuarla anche a 16enni e 17enni senza consenso dei genitori. Poiché trattasi di legge relativa all’attuazione dei diritti fondamentali, a differenza delle leggi ordinarie dello Stato, per essere approvata dovrà richiedere la maggioranza assoluta del Parlamento: si appresta dunque una lunga battaglia per un disegno di legge che già sta facendo preoccupare gli ambienti ecclesiastici e le associazioni pro-life. E che si aggiunge, tra l’altro, all’altro progetto di legge (dello scorso aprile) che prevede la pena da 3 mesi a 1 anno di carcere per chi «molesta» o «intimidisce», o semplicemente «si oppone» alle donne che desiderano abortire.
IRA PRO LIFE SPAGNA: “CULTURA ABORTO CONTRO LA VITA”
La riforma approvata dal Governo PSOE-Podemos contiene anche diverse iniziative a favore della salute riproduttiva e ancora del diritto di aborto: la creazione di un albo che impedisca a un medico che vi compare come obiettore di coscienza nel pubblico di praticare aborti nel privato; l’eliminazione del permesso obbligatorio di genitori o tutori per abortire a partire dai 16 anni; l’eliminazione dei 3 giorni di riflessione attualmente obbligatori prima dell’interruzione di gravidanza. Il testo approvato non contiene invece, come invece prevedeva la bozz, l’eliminazione dell’IVA sugli assorbenti.
Soddisfatti il Primo ministro Sanchez e la sua Ministra Irene Montero: «Tutti sappiamo nel nostro Paese che vietare o limitare il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, il diritto all’aborto, non è mai servito a ridurlo, è servito solo a generare più insicurezza, più sofferenza e più povertà tra le donne, soprattutto tra quelle più vulnerabili. Pertanto oggi lanciamo anche un messaggio internazionale di sostegno a tutte le donne che si battono per i loro diritti sessuali e riproduttivi, e cioè che l’aborto è libero, sicuro, gratuito e una garanzia di diritti sessuali e riproduttivi per tutte le donne». Non ci sta invece la Chiesa e le sigle pro-life che già con la precedente proposta di legge avevano tuonato contro le “mire ideologiche” del Governo Sanchez: «si vuole eliminare qualsiasi azione che metta a rischio il business dell’aborto», lamenta nell’intervista all’AgenSIR Ana Del Pino, coordinatrice esecutiva della European Federation One of Us. L’attivista aggiungeva poi come «Si tratta di una privazione dei diritti e delle libertà, non solo dei gruppi pro-vita, ma anche delle stesse donne, private della possibilità di ricevere informazione e aiuto qualora non fossero del tutto convinte di abortire».