LE MISURE SIMILI ALLA STAFFETTA GENERAZIONALE
Il Sole 24 Ore ha dedicato un articolo agli strumenti più simili alla staffetta generazionale che sono stati approvati recentemente, tra cui, ovviamente il contratto di espansione, che, grazie alle misure di riforma pensioni contenute nell’ultima Legge di bilancio, è ora accessibile a tutte le imprese con almeno 50 lavoratori.
Il quotidiano di Confindustria ricorda che “dal 2012 si può utilizzare l’isopensione, accessibile alle imprese con più di quindici addetti” e che può essere accompagnata da un piano di nuovi ingressi in azienda. “Poco successo, nel recente passato, hanno riscosso altri strumenti che, potenzialmente, avrebbero potuto favorire il ricambio generazionale all’interno delle imprese. Tra questi, l’Ape aziendale, ossia l’anticipo pensionistico finanziato dal datore di lavoro in favore dei dipendenti più anziani, e il part- time incentivato (legge 208/2015) in base al quale il lavoratore vicino alla pensione avrebbe avuto comunque la contribuzione piena e una retribuzione superiore a quella spettante in base alle ore lavorate”.
L’INCENTIVAZIONE PER LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
All’incontro che si è tenuto in settimana tra i sindacati e gli esponenti della Lega Matteo Salvini, Tiziana Nisini, Federico Freni e Claudio Durigon, ha partecipato anche Luigi Ulgiati, Vice Segretario Generale dell’Ugl, che al termine, come riporta l’agenzia Vista, ha detto: “Sulle pensioni non dobbiamo tornare alla Fornero, ma liberare posti di lavoro con delle pensioni tutelate creando nuovo lavoro per le nuove figure di occupazione per i giovani”.
Tiziana Nisini, come riporta tusciatimes.eu, è stata poi protagonista di un incontro a Viterbo per sostenere il candidato sindaco di centrodestra Claudio Ubertini. La sottosegretaria al Lavoro nell’occasione ha raccontato “di tutte le battaglie e le misure messe in atto dal Carroccio, ritornando anche sulla questione pensioni e sicurezza”. “Stiamo lavorando per ridurre l’età pensionabile e le morti sul lavoro – e denuncia – con Matteo Salvini abbiamo portato avanti un discorso che il Ministro non prende in considerazione”.
L’INCENTIVAZIONE PER LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
La Regione Veneto ha annunciato la pubblicazione del primo bando pubblico regionale che incentiva la previdenza complementare, per il quale sono stati messi a disposizione 100.000 euro.
“Invecchiamento della popolazione, discontinuità dell’età lavorativa e allungamento dell’età pensionabile sono fenomeni che dimostrano quanto sia centrale il tema della previdenza complementare e strategica la scelta di presidiare il fenomeno da parte della Regione del Veneto attraverso l’unità operativa di Veneto Lavoro, Veneto Welfare”, sono le parole dell’Assessore al Lavoro Elena Donazzan, che evidenzia come la previdenza complementare assuma “un impatto sempre più rilevante per far quadrare i conti di una previdenza che non è più sostenibile. La denatalità ha un peso, come il lavoro non continuativo, i giovani che entrano sempre più tardi nel mercato del lavoro stabile e un quadro che ci dice che nei prossimi anni avremo un serio problema di coperture a sostegno per una larga parte dei nostri lavoratori”.
LO SCIOPERO DEI SINDACATI DI BASE
Per la giornata di oggi è stato proclamato uno sciopero generale da parte dei sindacati di base, tra cui Cub, Sgb, Usi Cit, Cobas, Unicobas, Adl, Usi, Si Cobas e Slai Cobas. La mobilitazione avviene per protesta contro una politica e un’economia di guerra.
Il sito del Sole 24 Ore riporta le parole del Segretario nazionale della Cub, Walter Montagnoli, secondo cui “la guerra va fermata. È una vergogna per il suo carico di morti e feriti, di devastazione, di rifugiati, di disperazione, di crisi alimentare e di altre catastrofi. Allo stesso tempo spalanca le porte a una pesante crisi economica che sarà sostenuto da lavoratori, pensionati, studenti, giovani, disoccupati, malati. A causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti energetici e di molte materie prime, la produzione industriale sta rallentando, accelerando le contrazioni già registrate a inizio anno. Con forte riduzione del potere di acquisto. Il Governo Draghi aumenta le spese militari fino al 2% del Pil: la spesa della Difesa passerà da 25 a 38 miliardi di euro tagliando sanità, scuola, trasporti pubblici, edilizia popolare e ovviamente pensione e salari”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI PROIETTI
In tema di riforma delle pensioni, Domenico Proietti evidenzia che “per i futuri pensionati è centrale il tema di inserire nel nostro sistema un meccanismo che offra pensioni dignitose a tutti coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996.
Un meccanismo che integri la pensione nel sistema contributivo e che valorizzi i periodi di formazione, i periodi di disoccupazione non coperti da altri strumenti e che parallelamente tenga conto di altri periodi meritevoli di tutela anche se non concomitanti con un lavoro, come la maternità il lavoro di cura familiare e la genitorialità. Importante, per tutti i lavoratori e le lavoratrici, ma ancora di più per i giovani, è la costruzione di un forte secondo pilastro previdenziale”.
I TRE PILASTRI PER GLI INTERVENTI SULLA RIFORMA PENSIONI
Il Segretario confederale della Uil, intervistato da pensionipertutti.it aggiunge riguardo alla riforma pensioni: “Flessibilità, adeguatezza ed equità. Questi devono essere i tre pilastri su cui costruire i prossimi interventi sulle pensioni. Flessibilità che per noi significa da una parte consentire alle lavoratrici ed ai lavoratori di poter scegliere quando andare in pensione, consentendo loro l’uscita con il doppio canale, intorno ai 62 anni di età o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. Dall’altra si traduce in una misura che riconosca la differente usura, gravosità ed esposizione al rischio delle diverse mansioni con una pensione usuranti e gravosi stabile e pienamente efficiente. Adeguatezza ed equità che deve esserci per le pensioni in essere e per i futuri pensionati”.
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