“LA GUERRA SARÀ ANCORA MOLTO LUNGA”: PARLA L’EX GENERALE PETRAEUS
Secondo l’ex generale dell’esercito Usa, Davide Petraeus, non bisogna illuderci in merito al conflitto in corso in Ucraina: «la guerra in Ucraina diventerà guerra di posizione e sarà lunga».
Per il leggendario intellettuale e capo militare, ricordiamolo capo della missione in Afghanistan e in Iraq oltre che n.1 della Cia sotto l’amministrazione Bush, il successo dell’Occidente non solo sarà definitivo in Ucraina – anche se dopo molto tempo – ma servirà anche da «deterrente per altri Paesi che potrebbero avere idee simili a quelle di Mosca». Come la Cina con Taiwan, per fare un esempio. «Né Putin né Zelensky sono pronti a una discussione seria. Si studiano sul campo di battaglia: fuori Kharkiv gli ucraini hanno costretto i russi a una ritirata al di là del raggio d’azione della loro artiglieria e con gli aiuti dell’Occidente hanno buone prospettive per resistere. La Russia ora vuole rafforzare le posizioni conquistate dall’inizio della guerra, per poi prendere altro territorio», è l’analisi lucida sulla situazione dei negoziati di pace e allo stesso tempo della guerra, fatta da Petraeus intervistato da “La Repubblica”. Secondo l’ex generale, è sempre molto difficile capire quando una potenza sta per cedere in guerra: «Per il Donbass e la Crimea, sul tavolo, la decisione sarà degli ucraini, e non decideranno fino a quando non avranno visto quanto territorio riusciranno a riconquistare», spiega ancora Petraeus.
DAVID PETRAEUS: “IL DANNO IRREVERSIBILE DI PUTIN”
Secondo l’ex generale in Iraq, la Russia non solo è destinata a perdere la guerra ma è anche già incappata in un errore di fatto irreversibile: «I piani di modernizzazione tanto pubblicizzati delle forze militari russi si sono rivelati una fantasia, ogni aspetto delle forze e delle operazioni russe è risultato deludente, dall’impostazione generale della campagna alla struttura organizzativa, alla leadership, alle armi vere e proprie», spiega a “Rep” Petraeus, aggiungendo come Mosca non sembra occuparsi di promuovere crimini di guerra anche a costo di perdita di civili. «Per cui se Putin voleva rifare grande la Russia ha in realtà fatto grande la Nato e l’Occidente ben prima che la Svezia e la Finlandia chiedessero l’altro giorno di entrare ufficialmente nell’Alleanza. Aggiunga che l’enorme danno all’economia russa e all’entourage di Putin sarà irreversibile», è la “sentenza” dell’ex generale Usa in merito al Capo del Cremlino. Interessante il punto di vista dell’osservatore indipendente Petraeus sul futuro prossimo dell’Occidente, critico in passato su Obama e lo stesso Biden ma oggi convinto che l’Amministrazione si stia muovendo bene: «L’Unione Europea gioca già ora un ruolo centrale nell’evoluzione della situazione geopolitica odierna. Ho fiducia che continuerà, che l’Unione Europea e i suoi Stati membri determineranno come capitalizzare ulteriormente le enormi forze di cui dispongono e affrontare le loro sfide. Lascio le risposte sul futuro europeo a coloro che sono i veri esperti su cosa potrà diventare l’Europa, su come farlo e se sarà possibile o consigliabile». In merito al rischio concreto di terza guerra mondiale, David Petraeus tende ad essere ottimista: «Biden e i leader di altri Paesi della Nato sono stati chiari nell’affermare che non ci sarà una guerra totale e che si dovranno evitare i rischi in relazione all’attuale crisi in Ucraina. Ma c’è un altro punto: il sostanziale rafforzamento della Nato, anche militarmente, sarà una componente chiave per la deterrenza».