Durante la puntata di ieri del programma di Rete 4, Zona Bianca, si è tornato a parlare della lite avvenuta sempre lo stesso talk show una settimana, fra la giornalista Antonella Boralevi e Anna Ciriani, consigliera comunale di AmiAmo Pordenone nonchè insegnante. Anna Ciriani ha realizzato dei servizi fotografici un po’ ose, un atteggiamento che non è piaciuto all’interlocutrice: “La professore Ciriani – aveva raccontato una settimana – non appartiene ai sistemi dei valori della scuola, poi io detesto quando si dice che “Mi umiliano perchè sono una donna”, no ti umiliano perchè sei stata così stupida da farti fotografare nuda…”.
Al che Anna Ciriani aveva replicato: “Bisogna finirla con questa discriminazione, io nella mia vita privata non faccio nulla di illegale, ho la pedina finale immacolata, tanto che mi sono candidata e ho anche vinto”, al che Antonella Boralevi aveva aggiunto: “Ciriani taccia, lei non possiede i principi della logica, lei sta ripetendo… ora tace”. Ieri sera le due “rivali”, Antonella Boralevi da una parte e Anna Ciriani dall’altra, sono state nuovamente ospiti di Zona Bianca, e per l’occasione la giornalista ha voluto fare chiarezza sull’accaduto e in qualche modo chiedere scusa all’insegnante.
ANTONELLA BORALEVI VS ANNA CIRIANI, IL CHIARIMENTO DOPO LA LITE
“Intanto vorrei spiegare che in un talk show, quando un conduttore televisivo ti dà la parola e la tua antagonista per la settima volta ti parla sopra… a quel punto la parola è stata data a me, mi lasci argomentare”. Quindi è tornata sulla parola ‘stupida’: “Ho usato questo congiuntivo perchè avevo avuto la parola e nei talk show la parola è fondamentale, probabilmente avrei dovuto usare l’aggettivo scaltra e ti ringrazio molto per questa possibilità così posso essere chiara”.
Poi Antonella Boralevi ha fatto chiarezza: “Io non parlo di un genere, io non ce l’ho con la signora, ma parlo di un comportamento che può essere agito da un maschio e da una donna, a mio parare magari sbaglio ma io ritengo che in privato uno possa fare quello che si vuole ma quando hai un certo ruolo nel pubblico come quello di insegnante c’è un ruolo che deve trasmettere valori e identificare un punto di riferimento per persone che diventeranno donne e uomini nella società, penso che il tuo comportamento pubblico debba essere consono che sia un uomo o una donna”.