92 casi confermati e 28 casi sospetti di vaiolo delle scimmie: questo il bilancio dell’Oms legati a 12 Stati membri dove la malattia non è endemica. Sono stati registrati contagi in Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti d’America, oggi è stato rintracciato un nuovo infettato ad Arezzo, un 32enne rientrato in Italia lo scorso 15 maggio. Ospite di Oggi è un altro giorno, Fabrizio Pregliasco ha fatto il punto della situazione.
“Il Covid ci ha reso proattivi e credo ci si debba preoccupare. Potremmo arrivare ad avere un migliaio di casi nello scenario peggiore. Si tratta di valutare qualcosa che già conosciamo”, ha esordito Fabrizio Pregliasco: “Questo virus lo conosciamo da anni, normalmente si ha un primo caso contagiato da un animale, in genere topi e scoiattoli. E poi si diffonde solo nell’entourage del primo sfortunato contagiato”.
FABRIZIO PREGLIASCO SUL VAIOLO DELLE SCIMMIE
Vietato sottovalutare la situazione ma nemmeno fare scattare l’allarme, la precisazione di Fabrizio Pregliasco: “Ad oggi parrebbe che questo virus abbia acquisito una maggiore capacità di trasmissione uomo-uomo ma dobbiamo ancora valutare. E’ importante fare una comunicazione che non sia allarmistica e che tenga conto che non è che alla prima vescicola si debba andare in pronto soccorso, solo se c’è una manifestazione caratteristica”. Il virologo si è poi soffermato sul vaccino legato alla malattia: “Il vaiolo umano è stato eradicato, questa è una variante delle scimmie. Il vaccino per il vaiolo umano c’è ancora, c’è un tipo anche aggiornato, e c’è anche un vaccino sperimentale per questo tipo di malattia, si tratterà di capire se serve davvero. Io spero e credo che l’azione di tracciamento sarà in grado di contenere questa diffusione”.