Il 25 maggio si è celebrato il centenario della nascita di Enrico Berlinguer, tra i simboli della Prima Repubblica e punto di riferimento della storia del Partito Comunista Italiano. Il politico sardo è morto prematuramente, per la precisione l’11 giugno del 1984, all’età di 62 anni, a causa di un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo.
Come dicevamo, Enrico Berlinguer fu colpito da un malore, un ictus per la precisione. Il segretario del Partito Comunista Italiano il 7 giugno 1984 tenne un comizio a Padova, sul palco di Piazza della Frutta, nel corso della compagna elettorale per le successive elezioni europee. “Compagni, lavorate tutti, casa per casa, strada per strada, azienda per azienda”, queste le parole pronunciate mentre veniva colpito dal malore.
COM’È MORTO ENRICO BERLINGUER
Provato dal dolore, Enrico Berlinguer continuò il suo intervento sul palco del comizio di Padova. “Basta Enrico”, l’urlo della folla, cosciente delle condizioni di salute del segretario del PCI. Rientrato in albergo al termine dell’appuntamento elettorale, il politico sardo si addormentò nella sua camera d’hotel e le sue condizioni peggiorarono subito. Berlinguer entrò in coma e venne trasportato d’urgenza all’ospedale Giustinianeo di Padova. Condizioni disperate, i medici constatarono il decesso qualche giorno più tardi, per la precisione l’11 giugno 1982. Poco prima del decesso, Enrico Berlinguer incontrò l’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini. “Lo porto via come un amico fraterno, come un figlio, come un compagno di lotta”, le sue parole prima del trasporto della salma sull’aereo presidenziale. I funerali del punto di riferimento del mondo comunista si tennero il 13 giugno a Roma e partecipò un milione di persone: presenti le più alte cariche politiche italiane, ma anche esponenti di spicco dell’area comunista come Gorbačëv, Zhao Ziyang, Arafat, Carrillo, Marchais. Berlinguer fu sepolto a Roma, nel cimitero di Prima Porta, nonostante la richiesta del PCI di tumularlo al Cimitero del Verano.