Zdenek Zeman è intervenuto ai microfoni del “Corriere della Sera” per commentare il campionato di Serie A appena concluso e vinto dal Milan. I rossoneri, per l’allenatore, hanno conquistato lo scudetto “meritatamente, sono usciti meglio alla distanza, ma io penso che debba rammaricarsi più il Napoli che l’Inter per l’occasione persa. Per me era il Napoli la squadra favorita. Di partite come quella che ha fatto l’Inter a Bologna ne ha sbagliate tre, tutte in casa consecutivamente, a metà campionato (Atalanta, Empoli e Spezia, ndr). Senza quelle tre sconfitte sarebbe stato un altro campionato”.
Dopo dieci anni la Juventus ha chiuso senza alcun titolo: “Nessuno si aspettava un campionato così della Juventus, ha pesato soprattutto la falsa partenza. Poi, però, la spiegazione si trova: la società nella scorsa estate non ha fatto investimenti e se non investi poi è difficile che raccogli”. Va detto che “il calcio, non solo italiano, ha grossi problemi dal punto di vista economico. E le società tentano di limitare le perdite vendendo i migliori giocatori. La spiegazione è semplice e non riguarda solo la Serie A”.
ZEMAN: “NO ALLA SUPERLEGA, SÌ ALLA VAR!”
In merito alla Nazionale italiana che ha fallito l’assalto ai Mondiali, Zeman ha asserito: “Mancini ha cominciato molto bene la sua avventura in Nazionale, culminata con la vittoria agli Europei. Certo pesa la mancata qualificazione ai Mondiali che, però, è legata a due rigori sbagliati, non dimentichiamolo. Per vincere deve girare tutto alla perfezione, fortuna compresa. Ha fatto un buon lavoro e lanciato molti giovani”.
L’ipotesi Superlega non convince Zeman , “perché alla gente non piacerebbe. Alla gente continuano a piacere i campionati nazionali, come dimostrano anche gli stadi tornati pieni. L’allenatore che mi piace di più in serie A? Come mentalità, è Italiano della Fiorentina”. E come giudica il tecnico la tecnologia in campo? “Tendenzialmente dovrei essere contrario alla Var, perché a me piace un calcio più umano dove sbagliano sia i calciatori che gli arbitri. Però c’è stato un periodo in cui, anche senza Var, il calcio non era umano, perché gli errori arbitrali non erano per tutti. E allora dico benvenuta alla Var”.