Mario Cerciello Rega, chi era il carabiniere ucciso nel 2019
Mario Cerciello Rega aveva appena 35 anni quando fu ucciso a coltellate nel corso di una colluttazione nel cuore di Roma. Il processo sul suo omicidio sarà al centro della puntata di oggi di Un giorno in pretura, in onda su Rai3. Classe 1984, vice brigadiere dei Carabinieri, la notte del 26 luglio 2019 prestava servizio nel quartiere Prati insieme ad un collega, quando furono chiamati per la denuncia di un furto. Durante una colluttazione con le due persone corrispondenti alla descrizione della vittima, Mario Cerciello Rega fu colpito undici volte all’addome. Le ferite si rivelarono mortali. Poche ore più tardi furono fermati i due presunti responsabili: si trattava di due turisti statunitensi, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, poi accusati dell’omicidio del carabiniere.
Mario Cerciello Rega era nato a Somma Vesuviana: l’amore per l’Arma e per il Napoli non lo aveva mai abbandonato nonostante il trasferimento nella Capitale per svolgere il lavoro che tanto amava. Il vice brigadiere dal 2009 prestava anche servizio in qualità di volontario per la delegazione romana dell’Ordine di Malta, occupandosi della distribuzione dei pasti alle persone senzatetto ed in difficoltà nelle stazioni di Termini e Tiburtina. Un impegno che portò sempre avanti con grande dedizione al punto da ottenere nel 2013 un’onorificenza al Merito Melitense.
Mario Cerciello Rega: “Un ragazzo d’oro”
Anche per tale ragione il carabiniere Mario Cerciello Rega fu definito “Un ragazzo d’oro, che ha frequentato la nostra chiesa dal battesimo fino al Matrimonio”. A pronunciare queste parole, come riporta un articolo del 2019 di Famiglia Cristiana, fu Fra Casimiro Sedzimir, parroco della chiesa Santa Croce in Santa Maria del Pozzo a Somma Vesuviana, nel ricordare il carabiniere ucciso. Quella fu anche la chiesa dove proprio 43 giorni prima del suo omicidio Mario aveva pronunciato il fatidico “sì” sposando la moglie Rosa Maria Esilio. “Mario e Rosa Maria erano emozionatissimi, una bellissima giornata per loro. Avevano coronato il sogno d’amore”, aveva commentato il frate ricordando il giorno delle nozze. Nella medesima chiesa, poco meno di due mesi dopo si celebrarono i funerali.
Mario Cerciello Rega, nonostante gli impegni nel suo lavoro, ogni volta che faceva ritorno a Roma era solito frequentare la parrocchia, oltre a dedicarsi al volontariato. A dedicare un pensiero che riassume ciò che tutti pensavano di lui fu anche Sandro Ottaviani, il comandante della stazione di Piazza Farnese dove il vice brigadiere prestava servizio: “Mario era un ragazzo d’oro, non si è mai risparmiato nel lavoro. Era un punto di riferimento per l’intero quartiere dove ha sempre aiutato tutti”.