Rosa Maria Esilio, vedova Mario Cerciello Rega: le sue parole dopo la sentenza d’Appello
Tra due mesi per Rosa Maria Esilio si rinnoverà il grande dolore vissuto la notte del 26 luglio 2019, quando il marito Mario Cerciello Rega, vice brigadiere dei Carabinieri, fu ucciso con undici coltellate a Roma. “Mio marito Mario è con me sempre, è presente in tutto quello che mi sono trovata a vivere e ad affrontare senza di lui, è in ogni istante”, aveva commentato la vedova in occasione del secondo anniversario della morte dell’uomo, in una intervista ad Adnkronos. Rosa Maria Esilio descrive il suo Mario come un uomo con una voglia di vivere immensa e proprio il suo ricordo, ogni giorno, le dà la forza per andava avanti. Rosa Maria Esilio e Mario si erano sposati appena 43 giorni prima del delitto.
Quando è giunta la sentenza di secondo grado che ha condannato a 24 e 22 anni di carcere i due ragazzi americani accusati dell’aggressione mortale, Finnegan Lee Elder e Gabriel Christian Natale Hjorth, le parole della vedova Cerciello sono state ancora una volta rivolte al marito, come riferisce Fanpage.it: “Il sacrificio di mio marito Mario non deve essere dimenticato, servitore dello Stato, il dovere della memoria non è soltanto di noi famigliari, ma di tutti”. Rosa Maria Esilio ha voluto sottolineare tutto il coraggio avuto da Mario, come uomo e come carabiniere, ribadendo di aver dedicato la sua intera esistenza alla sicurezza della società: “il suo sangue rimarrà in eterno su quella strada e non possiamo chiudere gli occhi davanti alla sua decorata fedeltà nel giorno del nostro matrimonio, né davanti al suo corpo martoriato”, ha proseguito, spiegando che il marito avrebbe trovato la morte, per uno strano gioco del destino, proprio nel momento più felice della sua vita.
Chi era Mario Cerciello Rega per la moglie Rosa Maria Esilio
Rosa Maria Esilio, nonostante la sua giovane età (classe 1991), ha già imparato quanto la vita possa essere crudele. Quanto possa darti la maggiore felicità possibile e togliertela in un solo istante. La vedova del vicebrigadiere dei Carabinieri ucciso, Mario Cerciello Rega, aveva deciso di lasciare la sua terra, la Campania, per raggiungere la Capitale dove il marito prestava servizio. E’ qui che il carabiniere ha però incontrato anche la sua fine. In diverse interviste la donna ha sempre voluto ricordare ciò che di bello riusciva a trasmettere il marito, oltre al coraggio ed al grande amore per l’Arma e per la loro terra che li ha fatti conoscere ed innamorare.
Non è mai mancata in neppure una delle difficili udienze durante le quali ha ripercorso le tappe della morte del marito. Parlando di Mario, in una intervista ad Adnkronos rilasciata dopo la sentenza di primo grado a carico dei due americani. Rosa Maria Esilio parlando di Mario lo aveva definito “un uomo giusto, coraggioso e leale che si impegnava e si sacrificava per i valori in cui credeva, ogni giorno nella semplicità quotidiana, come Carabiniere e come marito, figlio, fratello e amico. Era molto generoso, dedicava il suo prezioso tempo a chi ne aveva bisogno, donava il suo sorriso o un aiuto concreto con tanta discrezione e sensibilità, era umile e onesto, ricco di valori di altri tempi e di un forte senso del dovere”.