ERDOGAN RILANCIA SUI NEGOZIATI: “DOMANI SENTIRÒ PUTIN E ZELENSKY”
È tutt’altro che ottimista sullo sviluppo a breve di convincenti negoziati di pace, eppure la Turchia di Erdogan vuole comunque tornare “centrale” nelle trattative tra le delegazioni di Mosca e Kiev.
«Domani chiamerò Putin e Zelensky», ha spiegato il Presidente turco parlando con i giornalisti dall’Azerbaigian: «Continueremo a sollecitare le parti a utilizzare canali di dialogo e diplomazia». Secondo la lettura fatta da Erdogan, «la Russia non guarda a queste cose positivamente. Prima di tutto, la Russia è particolarmente preoccupata per la questione finlandese. Perché? Perché è un paese di confine, quindi non supporta l’adesione della Finlandia alla Nato. In realtà, la Russia non ha sostenuto l’adesione di nessuno dei paesi scandinavi alla Nato. Sogniamo che questa guerra tra Russia e Ucraina finisca in pace il prima possibile, ma sembra che ogni giorno gli eventi si stiano sviluppando in modo più negativo». Il primo a confermare il colloquio di domani è il Cremlino con il portavoce Dmitri Peskov che dichiara, «sì, ci sono piani» per un colloquio telefonico.
A CHE PUNTO SONO I NEGOZIATI DI PACE TRA RUSSIA E UCRAINA
Alla domanda posta tanto nel titolo quanto nel paragrafo, al momento la risposta è “nelle mani” del Presidente Vladimir Putin: come dice Zelensky, l’unico modo per far terminare la guerra è quello di impostare negoziati di pace diretti con il leader del Cremlino.
La telefonata di ieri con Macron e Scholz dimostra una volta di più che l’accelerazione o raffreddamento delle trattative dipende a stretto legame dalle decisioni di Putin. Da Londra, il servizio di intelligence lancia comunque l’allarme proprio sulle posizioni di Mosca in quanto considera un vero e proprio ricatto voluto dalla Russia sul fronte grano: «La Russia – spiega il comunicato degli 007 del Regno Unito – ha dimostrato di essere pronta a sfruttare la questione della sicurezza alimentare globale per i propri obiettivi politici e poi presentarsi come l’attore ragionevole e incolpare l’Occidente di ogni fallimento. Il tentativo della Russia di ottenere una riduzione della durezza delle sanzioni internazionali evidenzia anche le pressioni che le sanzioni stanno esercitando sul regime». È tutto intrecciato: sanzioni, armi, grano e purtroppo guerra sul campo. Nulla è fine a se stesso e in quel intreccio complicatissimo saranno Russia e Occidente a cercare di trovare un accordo nelle prossime settimane, si spera, o nei prossimi mesi. (agg. di Niccolò Magnani)
TELEFONATA MACRON-SCHOLZ-PUTIN: COSA SI SONO DETTI E CHE COME SI EVOLVONO I NEGOZIATI
Colloquio telefonico tra Vladimir Putin, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Il presidente russo si è detto disposto a negoziare sull’esportazione del grano, incluso quello ucraino, dai porti sul Mar Nero. Inoltre, ha rinnovato la sua disponibilità a riprendere il dialogo con l’Ucraina. Nelle ultime ore l’Unione europea stava valutando una missione navale per scortare il grano attraverso il Mar Nero. A riportare la notizia El Pais, secondo cui Bruxelles analizzerà lunedì il rischio derivante dal blocco della Russia alle esportazioni agricole nei silos e nei porti dell’Ucraina.
Infatti, l’operazione navale per sbloccare il grano ucraino rappresenterebbe un «rischio estremo» per l’Ue in quanto potrebbe portare anche a uno scontro con la Marina russa, riporta il giornale spagnolo. D’altra parte, il presidente russo ha ribadito la sua posizione sulle armi: «La fornitura di armi all’Ucraina da parte dell’Occidente rischia di creare una ulteriore destabilizzazione». (agg. di Silvana Palazzo)
NEGOZIATI DI PACE UCRAINA-RUSSIA: LE ULTIME NOTIZIE
Nessun avanzamento degno di nota nei negoziati di pace tra Russia e Ucraina. Le forze militari di Vladimir Putin stanno avanzando con decisione nel Donbass e hanno già in pugno, Lyman, uno snodo strategico fondamentale per il Cremlino. L’offensiva di Mosca procede senza sosta, anche per avere un cospicuo vantaggio in sede di trattativa. E non mancano le accuse reciproche… A proposito dei negoziati di pace, Vladimir Putin ha messo nel mirino Volodymyr Zelensky nel corso del dialogo con il cancelliere austriaco Karl Nehammer: “È stato osservato che Kiev sta facendo ostruzionismo nel processo di negoziati tra rappresentanti russi e ucraini”, questo quanto riportato dall’agenzia Tass. Secondo Nehammer, il presidente russo si è detto pronto a negoziare sul grano attualmente bloccato nei porti ucraini e sullo scambio di prigionieri di guerra.
PESKOV “UCRAINA NON HA APPROCCIO SOBRIO”
Attualmente i negoziati di pace sono bloccati. Secondo fonti russe, sono congelati per volontà ucraina: “La leadership dell’Ucraina rilascia costantemente dichiarazioni che non chiariscono se Kiev sia pronta ad adottare un approccio sobrio e in linea con il reale stato delle cose”, le parole di Dmitry Peskov. Dall’Ucraina arriva una versione diversa. Kuleba ha messo in risalto che Mosca non ha alcuna intenzione di negoziare la pace, nonostante le dichiarazioni pubbliche: “Se la Russia volesse negoziati, non condurrebbe operazioni offensive, non perseguiterebbe attivisti ucraini nell’Ucraina orientale e meridionale, né cercherebbe di mettere in circolazione rubli russi e passaporti. Non bloccherebbe i porti marittimi ucraini per ostacolare le esportazioni di cibo. È un linguaggio di fatti, non di interpretazione”. Dello stesso avviso il capo negoziatore ucraino, Mijailo Podolyak: “Escludo la possibilità di risolvere il conflitto con la Russia attraverso il dialogo. Anche se si raggiungesse un accordo, questo non varrebbe un centesimo”.