E’ stato condannato a 30 anni di carcere il 20enne Alessandro Leon Asoli, accusato di aver ucciso il patrigno Loreno Grimandi di 57 anni, con delle penne al salmone avvelenate con nitrito di sodio, e di aver tentato di assassinare la mamma, Monica Marchioni, con le stesse modalità. Dopo 12 ore di camera di consiglio, la Corte di assise di Bologna, come si legge su TgCom24.it, ha optato per la condanna trentennale, nonostante il pubblico ministero, Rosselal Poggioli, avesse chiesto l’ergastolo sostenendo la premeditazione del reato. La Corte ha inoltre inflitto tre anni di libertà vigilata al termine della pena ed ha deciso per un risarcimento di 500mila euro alla madre della vittima e 750mila euro di provvisionale per la madre dell’imputato.
Alessandro Leon Asoli, autore di questo presunto gesto horror, non era presente in aula, ed ha partecipato solo a un’udienza all’inizio del dibattimento; presente invece il papà, Davide Asoli, che crede nell’innocenza del figlio: ha atteso il verdetto a fianco dell’avvocato difensore Fulvio Toschi, ma il giudice l’ha ammonito dicendogli che quello non era il suo posto. La tesi della difesa è che non sia stato Alessandro ad uccidere il patrigno, ma che la madre, Monica Marchioni, essendo fortemente depressa, avrebbe tentato il suicidio, per poi ammazzare anche il marito con cui era in crisi.
ALESSANDRO ASOLI CONDANNATO A 30 ANNI: PER LA PROCURA C’ERA LA PREMEDITAZIONE
Diverso invece il pensiero della Procura che accusa il 20enne di omicidio pluriaggravato al ragazzo: premeditazione, motivi abietti e uso di sostanze venefiche, comprate su internet. Il movente sarebbe stata l’eredità: avrebbe ucciso la mamma e il patrigno per impossessarsi dei beni della donna.
Monica Marchioni, che ha visto il compagno morirgli a fianco, aveva scritto una lettera subito dopo l’accaduto, e in un passaggio della stessa si legge: “Ciò che quella notte è successo nella nostra vita solo Lollo (il nomignolo del marito, ndr ) e io possiamo saperlo. E voglio gridarlo, anche per lui. C’è stato tolto tutto. Il nostro futuro, l’amore, i sogni, la vita. Tutti quotidianamente ci sentiamo estranei e immuni alla cattiveria, senza macchia e senza peccato e crediamo di non meritare il male. Finché un giorno bussa il buio”.