Scienze a scuola, serve un nuovo “laboratorio”

In Italia dovremmo puntare di più sulle discipline Stem o (Steam) per venire incontro alla domanda di competenze tecnico-scientifiche

Se il termine Stem, acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics, è ormai di dominio pubblico, forse non è ancora sufficientemente chiaro per chi inizia un percorso formativo che il mercato del lavoro ricerca sempre più figure professionali con competenze tecnico-scientifiche.

I dati rilevati in Europa dimostrano quanto trasversale sia il fenomeno, ma la situazione in Italia diventa ancor più critica se si considera il numero sproporzionatamente inferiore di donne che decidono di intraprendere una carriera nei campi Stem. Il tema è da tempo dibattuto, ma esistono ancora molti nodi da sciogliere soprattutto per individuare quali leve utilizzare per invertire il fenomeno. Sicuramente è necessario ripensare i modelli di insegnamento delle materie scientifiche, spesso obsoleti e visti come “scatole chiuse” e molto teoriche, senza immediati riscontri applicativi per chi le deve apprendere.

Un approccio più innovativo affianca anche l’arte come fondamentale materia per migliorare l’apprendimento di quelle scientifiche. In realtà, il metodo Steam (acronimo sviluppato a partire dal 2000 negli Stati Uniti con l’aggiunta di Art) si pone l’obiettivo di armonizzare i metodi di insegnamento delle diverse discipline, concentrandosi sulla loro interdipendenza, in una sorta di laboratorio in cui rielaborare le conoscenze in funzione di un obiettivo comune. Un’organizzazione a matrice in cui capacità creative e competenze scientifiche si fondono in modo interdisciplinare, per sviluppare un approccio critico alla risoluzione di problemi, indispensabile per un inserimento attivo nella società attuale.

Le discipline Stem o Steam sono spesso viste come insegnamenti separati nei diversi curricula formativi, totalmente scollegate dalla vita reale. È stato ampiamente dimostrato quanto le scienze influenzino la quotidianità e i processi decisionali di tutti noi. Insieme all’alfabetizzazione linguistica e artistica, la conoscenza della scienza e della matematica è la base per la realizzazione personale e la formazione di cittadini responsabili, lo sviluppo sociale ed economico e un punto di riferimento per l’innovazione, l’imprenditorialità e la competitività nel nostro mondo globale.

Ci sono molte ragioni per cui la conoscenza delle Stem è considerata un elemento chiave dello sviluppo delle società in Europa, come è stato sancito dal rapporto della Commissione europea Science Education for Responsible Citizenship, pubblicato nel 2015. Secondo tale rapporto è fondamentale per la crescita delle società:

– promuovere una cultura del pensiero scientifico e ispirare i cittadini a usare un ragionamento basato su prove per prendere decisioni;

– assicurare che i cittadini abbiano la fiducia, le conoscenze e le abilità per partecipare attivamente in un mondo scientifico e tecnologico sempre più complesso;

– sviluppare le competenze necessarie per accogliere l’innovazione nei diversi settori, sviluppando un pensiero critico e analitico, per consentire ai cittadini di condurre una vita soddisfacente, socialmente responsabile e professionalmente impegnata;

– ispirare i bambini e gli studenti di ogni età e talento ad aspirare a carriere scientifiche, in ambiti professionali ed economie ad alta intensità di innovazione che sono alla base delle nostre società, in cui possano essere creativi e realizzati;

– permettere alle organizzazioni pubbliche, private e del Terzo settore, con sede in Europa, di trovare persone adeguatamente qualificate e competenti e di promuovere e alimentare un ambiente innovativo in tutta Europa, dove le aziende e gli altri stakeholder di tutto il mondo vogliono investire, lavorare e vivere.

Aumentare la motivazione degli studenti verso lo studio delle Steam e accrescerne i risultati sono sfide importanti che trovano declinazioni pedagogiche diverse nei differenti Stati membri dell’Europa. Molte le buone pratiche adottate dai diversi sistemi educativi europei, da cui anche l’Italia può attingere.

L’istruzione diretta tradizionale delle materie Stem rimane però ancora il modello pedagogico maggiormente diffuso. Materia prevalente nei curricula europei, la matematica è stata identificata nel rapporto Stem Education Policies del 2018 come “una leva fondamentale per provare a trasformare l’insegnamento e l’apprendimento delle materie Stem”.

Lo studio ha rilevato che l’insegnamento meno diversificato e contestualizzato è proprio la matematica, mentre al contrario, le discipline di Ict sembrano usare approcci pedagogici meno tradizionali, con attività di apprendimento collaborative basate sul “problem solving”.

Quindi modelli di insegnamento più interdisciplinari, basati su progetti e più calati nella realtà sono il passo necessario per attrarre un maggior numero di studenti e rispondere in modo adeguato alle esigenze del mercato del lavoro.

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