REFERENDUM GIUSTIZIA, QUALI SONO I 5 QUESITI DEL 12 GIUGNO
Proseguiamo nel percorso di avvicinamento al Referendum popolare abrogativo del 12 giugno prossimo, interamente dedicato al tema della giustizia: vediamo prima brevemente di cosa si tratta nello specifico con i 5 quesiti a cui gli italiani sono chiamati ad esprimersi, poi procederemo a identificare cosa realmente potrà succedere se dovesse trionfare il Sì in tutti e 5 i quesiti referendari.
Quesito 1 (scheda rossa): Abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi;
Quesito 2 (scheda arancione): Limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale;
Quesito 3 (scheda gialla): Separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati;
Quesito 4 (scheda grigia): Partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte;
Quesito 5 (scheda verde): Abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura.
REFERENDUM 12 GIUGNO: COSA SUCCEDE SE VINCE IL SÌ
Partendo innanzitutto dal punto cruciale che per considerarli effettivi i referendum abrogativi necessitano di superare il quorum fissato al 50% più uno degli aventi diritto di voto, i quesiti preparati da Lega e Radicali puntano a riformare ad ampio raggio la giustizia in Italia, non essendo riuscite – per motivi più svariati – tutte le riforme degli ultimi trent’anni. Ecco dunque, in pillole, come potrebbe cambiare l’ordinamento giuridico, civile e penale laddove dovessero essere approvati i singoli Referendum al voto il prossimo 12 giugno 2022, all’interno dell’Election Day assieme alle Elezioni Amministrative.
1- Abolizione Decreto Severino
Se vince il Sì: viene abrogato il Decreto e si cancella così l’automatismo fissato in precedenza, ovvero si restituisce ai giudici la facoltà di decidere, di volta in volta, se, in caso di condanna, occorra applicare o meno anche l’interdizione dai pubblici uffici
2- Limiti agli abusi della custodia cautelare
Se vince il Sì: resta in vigore la carcerazione preventiva per chi commette reati più gravi mentre si abolisce la possibilità di procedere agli arresti in carcere per le motivazioni di “rischio reitero del reato”. Rimangono il “pericolo di fuga” e “l’alterazione delle prove”
3- Separazione delle carriere dei magistrati
Se vince il Sì: i magistrati dovranno scegliere all’inizio della carriera se svolgere ruolo di giudici o di pubblici ministeri e poi mantenere quel ruolo per tutta la vita lavorativa
4– Valutazione equa dei magistrati
Se vince il Sì: viene riconosciuto ai membri “laici” della magistratura – ovvero avvocati e professori – di partecipare attivamente alla valutazione dell’operato dei magistrati
5- Riforma del Csm
Se vince il Sì: viene abrogato l’obbligo per un magistrato che voglia essere eletto di trovare da 25 a 50 firme per presentare la candidatura. Con il Sì, si torna alla legge originaria del 1958, dove era previsto che tutti i magistrati in servizio potessero proporsi come membri Csm semplicemente tramite propria candidatura: si riduce il rischio di controllo delle corrnnti e influsso dell’orientamento politico.
Referendum giustizia 12 giugno, le puntate precedenti: Colori schede e 5 quesiti