Il vaiolo delle scimmie, pur non lasciando prefigurare scenari catastrofici all’orizzonte come quelli palesatisi nel 2020 con la pandemia di Coronavirus, desta tuttavia qualche grattacapo e qualche perplessità agli esperti sanitari di tutto il pianeta e, in tal senso, gli Stati Uniti d’America non fanno certo eccezione. Negli USA, infatti, l’allerta sui casi umani di vaiolo delle scimmie è passata dal livello 1 al livello 2, su decisione esplicita assunta dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nelle indicazioni ai viaggiatori.
L’allerta di livello 2 prevede “di mettere in pratica precauzioni più avanzate”. Secondo gli scienziati americani, “il rischio per la popolazione è basso, ma in caso di sintomi sospetti, come le eruzioni cutanee, è necessario consultare immediatamente un medico anche se non c’è febbre”. Insomma, meglio intervenire con tempestività, anche solo in caso di semplice dubbio. Stando invece all’ultimo aggiornamento, datato domenica 5 giugno 2022, i casi confermati a livello globale di vaiolo delle scimmie, ricordano i Cdc, sono 911 in 29 Paesi diversi. Nello specifico, negli Stati Uniti sono 24.
VAIOLO DELLE SCIMMIE, LA SITUAZIONE A LIVELLO INTERNAZIONALE
Sempre a proposito del cosiddetto “Monkeypox“, occorre precisare, per completezza d’informazione e per ricostruire la cartina geografica della sua presenza, che quasi il 90% dei casi finora è stato registrato in Europa: 207 nel Regno Unito, 156 in Spagna, 138 in Portogallo, 57 in Germania, 33 in Francia, 31 in Olanda, 20 in Italia. Al di fuori dell’area europea, il maggior numero di casi (58) è stato registrato in Canada, dove, dunque, il totale è superiore addirittura a quello dei vicini statunitensi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha tenuto a puntualizzare quanto segue circa il vaiolo delle scimmie e la sua diffusione: “La maggior parte dei casi segnalati finora è emersa da servizi di salute sessuale o altri servizi in strutture sanitarie primarie o secondarie e ha coinvolto principalmente, ma non esclusivamente, uomini che hanno rapporti sessuali con uomini”.