Eni Plenitude ha alzato il sipario sulla propria installazione “Feeling the Energy”, allestita a Milano, presso l’Orto Botanico di Brera, e inserita nella mostra “Design Re-Generation”, organizzata dalla rivista INTERNI in occasione del FuoriSalone 2022. La circostanza si è rivelata propedeutica ad affrontare le grandi tematiche legate alla transizione energetica e all’offerta di Eni Plenitude insieme a Stefano Goberti (Amministratore Delegato Eni Plenitude) e a Giorgia Molajoni (Direttore Sostenibilità, Digital & Comunicazione di Eni Plenitude).
STEFANO GOBERTI, AD ENI PLENITUDE: “ALLEATI DEI NOSTRI CLIENTI, ABBIAMO OBIETTIVI SFIDANTI”
Stefano Goberti, l’energia è diventata improvvisamente un’emergenza globale: la transizione legata alle rinnovabili è effettivamente una risposta concreta e realizzabile? Se sì, in che tempi?
“Sicuramente l’energia è una risorsa fondamentale per l’uomo ed è centrale in tutto quello che facciamo. La situazione che viviamo oggi è chiaramente drammatica, ma ha anche messo in evidenza il fatto che occorre lavorare sulle alternative alle fonti energetiche. Certamente, le rinnovabili sono una di queste, ma la transizione deve avvenire in maniera graduale: non possiamo pensare che da domani abbandoneremo certe fonti di produzione d’energia. Noi come Eni Plenitude proponiamo indubbiamente un’alternativa, perché offriamo energia elettrica da fonte rinnovabile ai nostri clienti, anche sotto forma di gas, con certificati di assorbimento di CO2 per i nostri prodotti. Disponiamo di un’offerta completa, che va dalla formazione di energia elettrica sino alla sua fruizione per le auto elettriche”.
Sta esplodendo il filone delle smart cities, votate allo sviluppo sostenibile. Con quale strategia Eni Plenitude partecipa a questa accelerazione del made in Italy?
“Con la diversificazione delle fonti energetiche e l’utilizzo efficiente dell’energia elettrica. Noi offriamo prodotti per la produzione di energia distribuita: possiamo installare pannelli fotovoltaici sui tetti delle case, batterie, punti di ricarica per la mobilità elettrica. Proponiamo un pacchetto completo di soluzioni, che vanno dall’uso intelligente al miglior e più efficiente utilizzo dell’energia”.
“Feeling the Energy” è una mostra informativa e formante ed Eni Plenitude dimostra da sempre grande attenzione ai giovani e alle scuole. Quanto puntate sulla nuova generazione?
“Bisogna essere centrali nella società. Se vogliamo effettivamente lavorare sulla transizione energetica, dobbiamo farlo assieme, non possiamo pretendere di cambiare da soli il percorso di transizione. È necessario lavorare come alleati dei nostri clienti e, in tal senso, si comincia anche dalle generazioni più giovani”.
Se dovesse stilare un primo bilancio di Eni Plenitude, quale sarebbe il suo commento?
“Abbiamo lanciato questa idea molto recentemente. Il nostro business case è una proposta originale, priva di comparable sul mercato. Il bilancio è, dunque, molto positivo. Gli obiettivi che ci siamo posti e che abbiamo dichiarato sono molto sfidanti: arrivare a una capacità rinnovabile installata al 2025 di oltre 6 gigawatt (oggi si attesta a 1,4), passare da 10 milioni a 11,5 milioni di clienti in Europa e disporre di 30mila colonnine per la ricarica elettrica dal 2025 (oggi sono oltre 7mila)”.
GIORGIA MOLAJONI (DIRETTORE SOSTENIBILITÀ, DIGITAL & COMUNICAZIONE DI ENI PLENITUDE): “COMPLETEZZA E GIUSTA MISURA SONO LE NOSTRE PAROLE D’ORDINE”
Giorgia Molajoni, descriviamo l’installazione “Feeling the Energy” di Eni Plenitude qui all’Orto Botanico di Brera, progettata dallo studio internazionale di design e innovazione CRA – Carlo Ratti Associati, con la collaborazione di Italo Rota.
“Naturalmente la collaborazione con INTERNI e con l’Orto Botanico dura da anni. Quest’anno il tema della Design Week è ‘Design Re-Generation’ e cosa si rigenera di più, se non l’energia? Volevamo pertanto utilizzare questo spazio per parlare di energia; l’energia è pervasiva, è primordiale, è originaria, ma spesso è anche, in qualche modo, invisibile. L’idea era quindi di realizzare un’installazione che permesse ai visitatori di sentire, vedere e anche generare l’energia, in parte in modo giocoso (per mezzo di giostre e girandole) e in parte con le modalità tipiche delle centrali, vale a dire con pannelli solari di vario tipo e turbine. Tutta l’energia generata viene poi rilasciata, anche sotto forma di vapore acqueo per rinfrescare i visitatori. C’è, in questo, un forte concetto di coralità nel fare qualcosa che contribuisca al bene comune”.
Com’è strutturata la strategia comunicativa di Eni Plenitude e quali risultati sta dando?
“Partiamo dalla denominazione, Eni Plenitude. Il termine Plenitude deriva dal latino ‘plenitudo’, che significa ‘completezza’, ma anche ‘giusta misura’. Questo rispecchia veramente ciò che noi vogliamo essere: abbiamo la completezza di una gamma che va dall’energia rinnovabile all’offrire energia in casa o con recharge. Disponiamo di un servizio a 360 gradi, con soluzioni di efficientamento energetico. La nostra sfida è quella di poter incidere su ogni passo di questa catena in modo sostenibile e positivo e questo aspetto l’abbiamo testimoniato diventando società benefit, che vuol dire aggiungere al profitto obiettivi di sostenibilità, con ricadute sul territorio. La nostra strategia comunicativa è iniziata con il Festival di Sanremo, ma in verità si trattava di una campagna di transizione. Tre settimane fa, invece, abbiamo avviato la campagna Eni Plenitude ispirata alla Primavera del Botticelli, come segno di rinascita. A giudicare dai primi dati, stiamo andando molto bene e non possiamo che essere felici di questo”.
(Alessandro Nidi)